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Verona, è un derby con tante incognite

Il muro di Verona formato da Luca Spirito, Jonas Aguenier e Matey Kaziyski FOTOEXPRESSThomas Jaeschke FOTOEXPRESS
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Verona torna in campo. Dopo un mese dall’ultima partita (contro Cisterna il 25 ottobre), i gialloblù riprendono il cammino. Questa sera al Forum affronteranno Padova in una partita davvero difficile da interpretare. E per varie ragioni: Verona arriva al derby dopo non aver giocato per un mese ed essersi allenata a sprazzi e mai a ranghi completi. Mentre la Kioene, invece, non si è mai fermata e addirittura ha già anticipato la settima di ritorno contro Modena. È l’unica formazione della Superlega, infatti, ad avere disputato dieci partite e appare in netta crescita. Nelle ultime due gare, dopo aver perso con Milano al tie break, nell’anticipo è stata sì sconfitta da Modena 3-0 ma ha venduto cara la pelle. Questa sera si presenta in campo pronta ad approfittare delle difficoltà di Verona per strappare punti importanti di una classifica che la vede al penultimo posto con 5 punti, solo uno in più di Cisterna che ha però due partite in meno. Verona, dal canto suo, con tre partite da recuperare (Ravenna, Piacenza, Modena) è al momento al nono posto a nove punti e vuole riprendere il cammino interrotto dopo la vittoria contro i laziali. Ma, come detto, ci sono diverse incognite: oltre al lungo periodo di inattività ci sono pure i cambiamenti nel sestetto. Con la partenza di Boyer, coach Rado Stoytchev potrebbe giocare con i tre schiacciatori e Kaziyski nel ruolo di finto opposto. Soluzione tattica tutta da provare. A meno che non schieri a sorpresa (e alla fine sembra che sia proprio questa l’idea) il neo acquisto gialloblù, vale a dire il danese Mads Jensen ufficializzato giusto ieri. Il ventenne mancino di 209 centimetri (!) quest’estate si è allenato con Verona e si può inserire facilmente. «Senza dubbio per noi questo è un periodo complicato», conferma Stoytchev, «ma è così anche per altri. È dal 25 ottobre che non giochiamo e anche gli allenamenti sono stati a singhiozzo a causa delle continue positività che emergevano. Da giovedì abbiamo ritrovato quattro atleti che si sono negativizzati ma con un solo giorno di lavoro sicuramente non posso essere al 100%». E parlando degli avversari aggiunge: «Padova è una squadra con grandi qualità tecniche di gruppo e individualità che possono fare la differenza, a partire da regista Shoji, che dirige molto bene la fase di cambio palla. Partono sempre molto forte», conclude, «fin dal primo set e nonostante i recenti risultati negativi che hanno raccolto, ci hanno dimostrato anche nelle amichevoli pre stagionali di essere una squadra tosta, che non molla mai». •

Marzio Perbellini

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