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L'intervista all'ex bandiera gialloblù

Tricella: «Juric ricorda il mio Veneranda. Hellas? Il rischio è divertimento»

Roberto Tricella, oggi 61 anni, bandiera dell’Hellas scudettato
Roberto Tricella, oggi 61 anni, bandiera dell’Hellas scudettato
Roberto Tricella, oggi 61 anni, bandiera dell’Hellas scudettato
Roberto Tricella, oggi 61 anni, bandiera dell’Hellas scudettato

Si fida. «Gigi De Agostini mi ha detto che Barak era il giocatore con i maggiori margini di miglioramento. E se lo dice lui...». Roberto Tricella e l’Hellas. Amore tricolore, storie da romanzo. Ma è del Verona di oggi che si vuol parlare con l’ex bandiera della squadra che ha vinto il tricolore.

Tricella, lei che se ne intende di difensori, cosa dice di Lovato? Ha vent’anni e già la personalità di un giocatore navigato. L’ho visto disimpegnarsi senza problemi con la Juve. Pure con il Milan non ha tradito emozioni. La mia ricetta? Per essere grandi, devi confermati ad alti livelli per più stagioni. Ora è presto. Ma Lovato ha grandissime qualità

Meglio lui di Kumbulla? Paragone difficilissimo. Due ragazzi di grande talento. Ma qui, solo il tempo dirà la verità.

La differenza tra “buono“ e “grande“, dove sta? Un difensore di talento, soprattutto giovane, può giocarti una partita da nove ma anche una da quattro. Un grande difensore ti gioca cinque stagioni di fila mantenendo una media da sei e mezzo o sette in pagella. La differenza sta tutta lì.

Juric ha stupito anche lei? Una volta sola: quando ha accettato di restare al Verona nonostante i giocatori migliori fossero in partenza. Ma, a riconsiderarla adesso: ha fatto bene. Si sta ripetendo e i giocatori che gli sono stati consegnati hanno dato equilibrio e credibilità al nuovo Hellas. Bravo a lui. Brava anche la società.

Ivan, da allenatore, che le ricorda? Il mio Veneranda. Più spregiudicato di quanto si possa pensare. Quando andavamo in trasferta ci diceva: prima o dopo un gol lo prendiamo. E quindi: attacchiamo sempre, non rinunciamo mai ad andare dall’altra parte della metà campo. Un po’ come Juric. Che non pensa a difendere. Ma attaccare in forze, mantenendo comunque sempre grande equilibrio. E questo Verona sa divertire.

Le virtù sono anche i limiti? Il Verona è ritmo, alto ritmo. Una virtù che rischia, però, di farti esaurire in fretta le energie. Si è visto con Juve e Milan. Quando cali, esce il talento degli altri. Ma a guardare risultati e classifica, il rischio è calcolato.

Zaccagni è da Nazionale Zaccagni ha capito i tempi di gioco. La maturazione è recente e gli ha permesso di fare il salto di qualità. Sa quando tenere o dare il pallone. Resta sempre in pieno controllo nel suo stare in campo. Non spreca ai nulla. Oggi Zaccagni è il giocatore che mi piace di più di questo Verona.

Tricella allenatore: chi prende di questo Hellas per la sua squadra? Zaccagni, di sicuro, per i motivi che ho già spiegato. E Barak, perché può diventare un top

Avrebbe preso Kalinic? Di sicuro, non è una scommessa al buio. Non so cosa non abbia funzionato quando è andato al Milan. Poi ha avuto altri passaggi. Ma in questo Verona può diventare un riferimento. Ha le qualità tecniche e fisiche per farlo.

L’Hellas dove si colloca in questo campionato? Se naviga a metà classifica, visti i valori del torneo, lo considero un grande successo. Dentro le prime dieci è da considerarsi risultato lusinghiero.

Lo scudetto? Inter o Juve. Il Milan è ancora troppo lontano. La sorpresa? Spererei tanto di vedere il mio Hellas stupire il campionato.

Simone Antolini

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