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Serie D

Terribile scontro di gioco, Rossi del Caldiero finisce in ospedale con il viso fratturato

I due giocatori un istante prima dell'impatto
I due giocatori un istante prima dell'impatto
Infortunio Rossi(Caldiero)

Uno scontro di gioco terribile, una diagnosi spietata: frattura di zigomo destro, setto nasale e mandibola. Jacopo Rossi, da Grezzana, difensore centrale del Caldiero in serie D, farà certamente fatica a dimenticare la gara che i termali hanno giocato e, perso, sabato scorso al Berti contro i veneziani della Clodiense.

Minuti di recupero, Caldiero che attacca all'arma bianca ma subisce una fulminea ripartenza degli avversari. Marcolin che difende palla e dalla sinistra la rimette a centro area. Issa Ouro Agouda, attaccante del Togo di proprietà del Vicenza e da questa stagione alla Clodiense, prova la girata di destro. Calcia forte, deciso, ma sul pallone arriva prima la testa di Rossi. Il colpo è violento, si intuisce immediatamente la gravità dell'infortunio.

Rossi rimane a terra diversi minuti, l'intervento dei sanitari è fulmineo, il giocatore viene accompagnato all'ospedale di San Bonifacio per gli accertamenti del caso. Domani Jacopo verrà ricoverato a Borgo Roma dove alla clinica maxillo facciale diretta dal professor Pier Francesco Nocini verrà operato. Tempi di recupero difficilmente quantificabili, ma per un ritorno di Rossi sul rettangolo di gioco il Caldiero dovrà attendere minimo tre mesi se non qualcosina di più.

«Vediamo, intanto, come andrà l'operazione - afferma il forte centrale, cresciuto nelle giovanili del Verona, poi protagonista alla Virtus di Gigi Fresco prima di passare l'anno scorso al Caldiero - il fatto positivo è che la frattura alla mandibola dovrebbe guarire da sola, l'intervento è per ridurre quelle a setto nasale e zigomo. Sono fratture, comunque, composte e anche questo è un bene».

Rossi sottolinea come «la sera dell'infortunio c'era un po' di preoccupazione tant'è che ho trascorso la notte all'ospedale di San Bonifacio in osservazione. Però non ho avuto complicazioni, sto bene, fratture a parte».

Un infortunio di gioco. Nessun rancore o indice puntato contro il colpevole. «Ouro mi ha già chiamato due volte, tra l'altro non sapevo nemmeno fosse stato espulso. Non era sua intenzione colpirmi. Tra l'altro mi hanno chiamato diversi giocatori della Clodiense, anche il loro mister. In campo siamo avversari, finita la partita, finisce tutto, non c'è problema».

Un Rossi sorpreso dall'affetto che gli addetti del mondo del calcio gli hanno dedicato in queste ore. «Sono dei giorni che, praticamente, vivo al telefono. Tantissime telefonate, tantissimi messaggi. Voglio ringraziare davvero tutti per questa vicinanza. La società Caldiero mi è stata davvero vicina, ma anche la Virtus, la mia vecchia società. Grazie di cuore. Devo dire che, soprattutto, almeno tre, quattro messaggi sono stati inaspettati e mi hanno fatto un grandissimo piacere».

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Sandro Benedetti

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