<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

Super Mike mette all'asta la maglia di Reggio

UNA SCELTA DA APPLAUSI. L'ex attaccante del Verona e la Sambonifacese hanno deciso di vendere su E-Bay la casacca che indossava nello spareggio di Reggio
I soldi ricavati saranno devoluti al reparto di Pediatria dell'ospedale di San Bonifacio. «Un'iniziativa per essere vicini ai più deboli»
Michele Cossato esulta dopo aver realizzato il gol che regala la salvezza al Verona nello spareggio di Reggio Calabria FOTO EXPRESS
Michele Cossato esulta dopo aver realizzato il gol che regala la salvezza al Verona nello spareggio di Reggio Calabria FOTO EXPRESS
Michele Cossato esulta dopo aver realizzato il gol che regala la salvezza al Verona nello spareggio di Reggio Calabria FOTO EXPRESS
Michele Cossato esulta dopo aver realizzato il gol che regala la salvezza al Verona nello spareggio di Reggio Calabria FOTO EXPRESS

Michele Cossato torna in campo. Ma questa volta gioca per la solidarietà. Ha messo in vendita su E-Bay la maglia che indossava quando segnò il gol alla Reggina nello spareggio del 2001 per restare in A. Dove hai riposto la maglia fino ad oggi? «In casa, in un cassetto, quasi come fosse una reliquia». Pesa venderla? «È un ricordo importante non solo per il sottoscritto ma anche per la storia dell'Hellas». Quanto sperate di ricavare? «La base d'asta parte da 500 euro. L'augurio, visto lo scopo, è che si raccolgano più soldi possibili». Quante maglie di calcio custodisci ancora? «Una sola. Quella blu dell'ultimo anno a Verona». E degli avversari? «Nessuna. Quando venivano a casa mia sempre la stessa domanda: "Me ne regali una?. L'unica cosa che ho è la foto, incorniciata, della rete segnata alla Reggina». È stato il gol più importante? «Mi ha fatto entrare nella storia del Verona. Nel calendario del centenario ci sono anch'io». Quello più bello? «A Parma,sempre nello stesso anno della salvezza spareggio. Era il gol del 2 a 1. Più che bello è stato elettrizzante: sotto la curva dei Ducali piena di tifosi gialloblù». L'allenatore più apprezzato? «Malesani. È il numero uno. E si che ho avuto mister del calibro di Prandelli e Cavasin. Ma come il "Male" non c'è nessuno cosi bravo a preparare la partita. Un martello». Il compagno di squadra con il quale hai legato? «Più che uno si tratta di gruppi. Nel mio cuore c'è il Verona anche se poi sono stato abbandonato. Pastorello conosceva quanto ero attaccato alla maglia, vedeva e mi aveva promesso un posto in società. Promesse purtroppo non mantenute. E poi c'è il Venezia. Una stagione spettacolare con Novellino in una città splendida». Perché il Verona retrocesse? «Negli spogliatoi si parlava solo calciomercato, di stipendi che non arrivavano. Altro che premio Uefa. No, nessuno remò contro ma molti pensavano solo a se stessi. Partita dopo partita si è spenta la luce». Il difensore più duro? «Jaap Stam della Lazio e Milan. Ma non ho mai avuto particolari scontri. Nella mia carriera sono stato espulso una sola volta, ad Andria, per doppia ammonizione». Più forte Michele o Federico? «Io ero più tecnico e bravo spalle alla porta. Mio fratello nella corsa, nel colpo di testa. Avremmo potuto coesistere in attacco: io da centrale, lui da esterno». Manca il campo? «Ho più nostalgia dello spogliatoio. Per fortuna Michele Lodi, presidente della Sambo ed ex compagno di scuola all'istituto San Giorgio oltre che amico dal cuore d'oro, mi ha riaperto la strada del calcio. Seguo i rossoblu ogni giorno. Mi alleno con loro e se c'è bisogno gioco la partitella. Qui c'è un'organizzazione fantastica. Il direttore generale Alessandro Dusi è eccezionale». Partite con gli ex gialloblù? «Quando ho attaccato le scarpe al chiodo mi hanno cercato ma sono stato vittima di un'orticaria colinergica idiopatica alla pelle. Mi sentivo come degli aghi nel corpo. Non potevo fare nulla. Dopo due anni di ricerche in internet, grazie ad un blog di una ragazza di Legnago, ho trovato la soluzioni. Intanto però ho saltato la partita del centenario». Calcio scommesse? «Dovrei scrivere un libro. Il filone di Napoli è stato archiviato perché il fatto non sussiste. Aspetto con fiducia la chiusura delle indagini a Cremona».

Stefano Joppi

Suggerimenti