<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sorpresa, si rivide Hindley Lopez resta in maglia rosa

Juan Pedro Lopez in maglia rosa Lo spagnolo si gode il primo giorno di riposo in testa alla classifica
Juan Pedro Lopez in maglia rosa Lo spagnolo si gode il primo giorno di riposo in testa alla classifica
Juan Pedro Lopez in maglia rosa Lo spagnolo si gode il primo giorno di riposo in testa alla classifica
Juan Pedro Lopez in maglia rosa Lo spagnolo si gode il primo giorno di riposo in testa alla classifica

Toh, chi si rivede! Joi Hindley era in maglia rosa al via dell’ultima tappa a cronometro al Giro d’ottobre del 2020. Poi ha perso il Giro da Geoghegan Hart, partito a pari tempo, per 38”. Qualche giorno prima aveva perso preziosi secondi nell’attendere Kelderman, in teoria il suo capitano. Da quel giorno in rosa, non aveva più vinto, afflitto anche da problemi fisici in avvio 2022. Ecco che, a sorpresa, vince il tappone del Block Haus, 5.500 metri di dislivello, la frazione più temuta e attesa della prima settimana della corsa rosa. Batte in volata Carapaz e Bardet, Landa e Almeida e un sorprendente Pozzovivo. I sei, con Hindley, Martin, Buchmann, seguono in classifica il bravissimo Lopez che ha difeso con il cuore la maglia rosa, dopo essere stato appiedato quando la sua bici e quella di Oomen si sono arrotate. La classifica Al riposo, ci sono dodici corridori in 87 secondi (Nibali, bravo sul Block Haus, è 13° a 3’04”). Il Block Haus dà alcune sentenze: Simon Yates precipita a 11’11”, si stacca presto verso la cima, esce di classifica. Giulio Ciccone, che contava molto su questa tappa sulle strada di casa, becca 10’12” e, come Yates, esce dal gruppo che può aspirare al podio finale. Più attesa era la rinuncia di Dumoulin a curare la classifica: lo si capisce quando si riempie di borracce, le porta ai suoi e si sfila. Un punto interrogativo riguarda la prova di Almeida, che prima chiede ai suoi di accentuare il ritmo, poi Formolo non vede più il capitano alla sua ruota, perché si sta sfilando. Poi Almeida ritrova un suo passo, rientra su Carapaz, Bardet e Landa che sembrano in grado di giocarsi loro la vittoria, e trascina Hindley e Pozzovivo sul terzetto. Ed ora è il più vicino a Lopez in classifica. La tappa conferma che l’Ineos è uno squadrone, che Richie Porte è in grado di fare un eccezionale lavoro a sostegno di Carapaz, ma anche che il vincitore del Giro 2019 non è, al momento, tanto più forte degli avversari più quotati. Tutti, è sembrato, sono arrivati al limite al traguardo. Al primo giorno di riposo, la classifica conferma che siamo di fronte ad un Giro molto equilibrato, anche con ospiti inattesi (Hindley) al banchetto della maglia rosa. La tappa Si è visto Diego Rosa a lungo in fuga solitaria, tutto rientra prima dell’ultima salita, ma lui si consola con la maglia del Gpm. La salita fissa i valori attuali. Quelli di Lopez sono indubbi. Ora la Trek sarà tutta per lui come la Bora tutta per Hindley. Lopez svela: «Mi scuso con Oomen. C’è stata tensione quando ho messo il piede a terra e gli ho tirato la borraccia. In quel momento ho perso la mia mente e mi scuso, mi scuso tanto». L’Yci, per questo, potrebbe sanzionarlo anche pesantemente. Intanto, spiega l’esultanza sul traguardo: «Arrivare al giorno di riposo, al mio primo Giro, in maglia rosa, non me lo aspettavo proprio. Vivo un sogno. Ciccone? Non è questo il suo livello. Sono sicuro che avrà la gamba giusta in altre tappe». Hindley, un australiano d’Abruzzo (qui ha corso da giovane), commenta: «Sono sorpreso. Non conoscevo il mio livello. Per tutta la salita, ho sofferto tantissimo, ero al limite. Ho fatto fatica a restare aggrappato agli altri, ma negli ultimi chilometri ho recuperato energie, ho fatto una volata lunghissima e vinto. Non ho parole per esprimere quello che provo». Oggi primo giorno di riposo, la sfida riparte domani. •.

Renzo Puliero

Suggerimenti