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Scartezzini maestro Ganna allievo top E la coppia fa il botto

Sei giorni delle rose da incorniciare Filippo Ganna e Michele Scartezzini esultano dopo la vittoria FOTO CAVALLII festeggiamenti Villa tra Ganna e Scartezzini con la medaglia d’oro
Sei giorni delle rose da incorniciare Filippo Ganna e Michele Scartezzini esultano dopo la vittoria FOTO CAVALLII festeggiamenti Villa tra Ganna e Scartezzini con la medaglia d’oro
Sei giorni delle rose da incorniciare Filippo Ganna e Michele Scartezzini esultano dopo la vittoria FOTO CAVALLII festeggiamenti Villa tra Ganna e Scartezzini con la medaglia d’oro
Sei giorni delle rose da incorniciare Filippo Ganna e Michele Scartezzini esultano dopo la vittoria FOTO CAVALLII festeggiamenti Villa tra Ganna e Scartezzini con la medaglia d’oro

Michele Scartezzini è stato il maestro, Filippo Ganna l’allievo ed il risultato è la vittoria alla Sei Giorni delle Rose a Fiorenzuola d’Arda. Per il trentenne veronese è la terza volta dopo i successi ottenuti in coppia con Elia Viviani e Davide Plebani, per il quattro volte campione del mondo dell’inseguimento è stata la prima esperienza in un’americana (specialità che aveva corso solo nelle categorie giovanili). Nell’ultima giornata, i due hanno rimontato la coppia Donegà-Moro che avevano cinque punti di vantaggio, imponendosi con 69 punti davanti ai polacchi Bartosz Rudyk e Daniel Staniszewski (64) e a Stefano Moro-Matteo Donegà. Rispetto alle edizioni precedenti, per dare spazio alle donne, la Sei Giorni è stata ridotta a una Tre giorni. Il prologo Nelle gare precedenti, Scartezzini aveva ottenuto due quinti posti, nello scratch e nell’eliminazione. Poi, giovedì, ha cominciato la Tre Giorni con Ganna. La coppia ha cominciato con un 2° posto nell’americana, alle spalle di Donegà-Moro. E Scartezzini ha fatto da maestro. «Pippo», conferma, «era alla prima esperienza ed io gli consigliavo come muoversi, come fare i cambi, come si sviluppava la corsa. Siamo partiti con cautela. Fatti i primi 10-15 giri, anche lui si è buttato dentro, si è preso, lo si è visto affacciarsi nelle prime posizioni ed ha fatto le volate. Io ho fatto i primi punti, poi Pippo si è lanciato e un paio di volate le ha vinte». Il secondo giorno è andata meglio. Vittoria. «Ci siamo concentrati sulle volate», aggiunge, «Pippo ha avuto fortissime accelerazioni che lo hanno portato a vincere delle volate. Alla fine, ha ammesso che era stato uno sforzo tosto con quei 30” di volata a tutta, alternati a quelli di riposo al cambio». E nel giro lanciato? «Il primo giorno l’ho fatto io, il secondo lui, ma ha faticato, Non abbiamo preso punti visto che siamo arrivati 7° e 8°». A quel punto, c’erano cinque punti da recuperare da Moro-Donegà. La vittoria «Nell’ultima americana, pensavamo di cambiare tattica, di non fare le prime tre-quattro volate per puntare decisamente, poi, a guadagnare il giro, ma l’ultima sera c’era molto vento ed era difficile uscire in caccia, da dietro tornavano sotto e, allora, abbiamo continuato con le volate e ce l’abbiamo fatta». I polacchi si sono avvicinati molto. «Hanno recuperato parecchio, ma posso dire che li ho gestiti bene». È vice campione del mondo dell’americana con Consonni e ha vinto madison con Viviani: in prospettiva ritiene che Ganna possa fare bene anche in questa specialità. «Il motore, indubbiamente, ce l’ha, però alla fine mi ha detto che ha fatto fatica. Non è facile correre una madison, ci vuole scaltrezza, ma non c’è niente di automatico. E a Fiorenzuola, abbiamo corso una madison di 30 km non di 50 come agli Europei e ai Mondiali e non su una pista di 250 metri. Pippo mi ha detto: vi ammiro, ma preferisco fare un Tour piuttosto che una Sei Giorni». Ora tocca agli Europei, a Monaco. «Partiamo oggi. Dopo due settimane dure, tra Pordenone e Fiorenzuola dove ho corso con un dente in più, faticando ma trovandomi bene, la condizione è cresciuta». Sa come sarà impiegato? «No, con Marco Villa è sempre un terno al lotto. Spero proprio di correre l’americana. Ma Ganna non ci sarà e non so se ci sarà Consonni. Spero anche nell’inseguimento a squadre. Poi ci sarebbe anche la corsa a punti».•.

Renzo Puliero

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