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Big match in Romagna

Romagna amara: Tezenis a due facce, ma la festa è di Forlì

Inizio difficilissimo. Poi la Scaligera ha forza e lucidità per rientrare in partita. Ma ancora una volta perde stabilità e l’Unieuro vola via
Gabe DeVoe attacca il ferro. Per lui 17 punti a referto
Gabe DeVoe attacca il ferro. Per lui 17 punti a referto
Gabe DeVoe attacca il ferro. Per lui 17 punti a referto
Gabe DeVoe attacca il ferro. Per lui 17 punti a referto

Esame non superato. La Tezenis cade anche a Forlì (76-68). Perde la terza sfida in trasferta con una delle big del torneo. Era già successo contro Udine e Trieste.

Il campo dice che la Scaligera oggi non è all’altezza delle top four del torneo. Dettagli, black out, mancanza di stabilità e di lucidità nei momenti più caldi della gara, tutto pesa. All’Unieuro Arena un triste deja vu per i gialloblù.

Verona crolla all’inizio, risale, propone una pallacanestro credibile ma poi si scioglie nel momento della verità. E ora dovrà pensare soprattutto a difendere il quinto posto in vista della fase ad Orologio.

Primo quarto da delirio

Difese pigre di Verona che non legge i tagli, non tiene sui pick and roll dei romagnoli e non vede mai il canestro. Parziale già fastidioso: 21-12. Con Forlì che lascia sul campo tiri sghembi e pure qualche difesa rivedibile. Ma la Scaligera è in lenta carburazione.

Esposito va ad immolarsi sull’ex Johnson e sono già due falli. Ramagli deve tenere così in gabbia la sua pantera. Il 3/15 dal campo fa malissimo. Perchè agli uomini di Martino bastano un paio di triple di Zampini per prendere il largo.

La Tezenis si sveglia nel secondo quarto. E propone (quasi) il meglio del suo repertorio. Finalmente difese più contenitive a rallentare i giochi d’attacco di Forlì che spesso finisce nel vicolo cieco. Cambia, decisamente, la produzione offensiva. Esposito usa muscoli e vede canestro. DeVoe dà segnali di vita e torna a graffiare. Murphy alterna buone difese ad apprezzabili soluzioni dalla media. La Scaligera è solida, lucida e credibile. Strappa un parziale di 22-14 e rientra in partita.

All’intervallo lungo l’Unieuro è avanti di un punto (34-33) ma i segnali lanciati dai gialloblù sono confortanti. Forlì viene spesso spinto all’angolo, messo alle corse. Anche se l’intensità difensiva dei gialloblù sale e scende. E appena i romagnoli possono liberare il loro talento, sono dolori.

Pesano, in positivo, i liberi. Verona va sotto, usa mestiere per prendere fallo e mette a referto già un interessante 9/10. Serve soprattutto quando l’attacco si impalla e il canestro si fa stretto stretto. Da contenere il rimbalzo offensivo di Forlì (già cinque all’attivo). Nella speranza di una maggiore ispirazione dalla lunga (3/13).

Perfetto equilibrio nel terzo quarto

La Scaligera resta dentro la partita. Tiene alta la qualità del palleggio e delle esecuzioni. Penna ispirato in entrata. DeVoe cattivo dall’angolo e in penetrazione. Verona prova anche l’allungo (42-46) ma viene subito riassorbita. Allen trova pepite in area, Valentini punge da fuori. Alla terza sirena è 55-55. C’è pure una tripla di Gajic che pesa.

Ultimo quarto: Verona stressa gli attacchi di Forlì, la manda in confusione sotto canestro, mette coraggio nelle tonnare che si creano al rimbalzo. Non trova, però, ritmo offensivo.

C’è una tripla di Esposito ma anche dolorosissimi errori palla in mano che permettono a Forlì di strappare e prendere il largo nel momento più delicato della gara. Pascolo appare immarcabile, Allen entra plastico e Johnson mette una tripla irreale che vale il 70-62 a 2’56“ dalla fine. Un break di 11-2 che pesa enormemente sulle spalle di Verona.

La Scaligera è costretta a forzare ad uscire ancora di più dai suoi canoni di gioco. Forlì si allea con il tempo, usa la giusta adrenalina e porta a casa la vittoria. Inutile l’arrembaggio finale della Scaligera. Piove su Verona.

Simone Antolini

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