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«Una Tezenis senza limiti grazie all’effetto Ramagli»

Alessandro RamagliGiorgio Pedrollo, vicepresidente della Scaligera Basket FOTOEXPRESSFrancesco Candussi
Alessandro RamagliGiorgio Pedrollo, vicepresidente della Scaligera Basket FOTOEXPRESSFrancesco Candussi
Alessandro RamagliGiorgio Pedrollo, vicepresidente della Scaligera Basket FOTOEXPRESSFrancesco Candussi
Alessandro RamagliGiorgio Pedrollo, vicepresidente della Scaligera Basket FOTOEXPRESSFrancesco Candussi

Lontani i tempi bui. Quando la Tezenis danzava sull’orlo del precipizio. L’avvento di Alessandro Ramagli e le sette vittorie di fila hanno conferito forza e credibilità alla Scaligera, chiamata (il 17 aprile) a chiudere la regular season in casa contro Torino. L’attesa lascia spazio alle riflessioni. La classifica è buona. E Verona entrerà nella fase ad orologio da terza, massimo quarta. Vicepresidente Giorgio Pedrollo, e adesso? «Adesso impariamo a non darci limiti. Senza guardare troppo in là. La classifica, in passato, ci ha imposto di pensare di partita in partita. Continueremo a fare la stessa cosa da qui alla fine del campionato». La Tezenis, l’ultima Tezenis vista in campo, può aspirare alla serie A? «No so a cosa può aspirare in questo momento. Ma oggi siamo credibili, in fiducia, in ritmo. Giochiamocele tutte alla grande». La svolta è Ramagli? «Ramagli è diventato un faro, il punto fermo. Sia inteso: con questo non voglio sminuire il lavoro di Diana. Separarci da lui è stato doloroso. Ma era diventato doveroso cambiare. Ramagli ha portato tutta la sua energia e ha rivitalizzato il gruppo. Dirò di più: il coach ha migliorato se stesso. C’eravamo lasciati nel 2015, quando era finita male per tutti. L’ho trovato lucido, carico, pieno di buoni propositi. E i risultati ci danno ragione». Come è cambiata Verona? «Ha trovato o forse, ritrovato, fiducia in se stessa. Un nuovo equilibrio. E siamo stati aiutati pure dalla fortuna. Ma tutto quello che è arrivato è meritato. Quando ci siamo trovati ad un passo dal baratro abbiamo iniziato a credere che il nostro destino poteva essere diverso da quello che ci proponeva la realtà. E tutti hanno iniziato a cambiare in corsa». Chi l’ha stupita di più? «Rosselli. Nella prima parte di stagione era alla ricerca della sua dimensione. A volte lo vedo nervoso, frustrato, arrabbiato. Dopo il Covid, e con l’arrivo di Ramagli, Guido ha fatto il salto di qualità. Rosselli è “spaventoso“. Gioca una pallacanestro di altissimo livello. Ha trovato in Ramagli un riferimento. E la Tezenis con lui ha ritrovato un leader». Pure Candussi pare avere trovato una dimensione mai vista prima a Verona Ride «Con lui va usato bastone e carota. Francesco non va coccolato, ma messo in condizione di capire quanto sia grande il suo talento. Migliorato? Certo. Perchè adesso difende duro, va cattivo al rimbalzo, controlla i tabelloni. Di tutto il resto non mi stupisco: ha mani da pianista, in area può fare quello che vuole». Tornerete sul mercato? «Ho parlato con il nostro ds Frosini: saremo vigili. Ma a oggi mi sento di dire questa squadra ha trovato il suo punto di equilibrio. Il vero acquisto è rappresentato dal rientro di Caroti, che fin qui ha vissuto, causa infortuni, una stagione davvero sfortunata. Siamo profondi. Pure Janelidze ci ha dato grande affidabilità. L’effetto Ramagli ha fatto il resto. Napoli e Torino viaggiano da favorite. Poi c’è anche Forlì. Noi ci siamo ritrovati in tempo per provare a stupire. Fino in fondo, fino alla fine». •

Simone Antolini

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