<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Una nuova sfida Tezenis di talento Rosselli infinito»

Presentazione Claudio Tommasini e Alessandro Frosini FOTOEXPRESS
Presentazione Claudio Tommasini e Alessandro Frosini FOTOEXPRESS
Presentazione Claudio Tommasini e Alessandro Frosini FOTOEXPRESS
Presentazione Claudio Tommasini e Alessandro Frosini FOTOEXPRESS

Ed è subito casa. Claudio Tommasini ci ha impiegato un niente ad entrare nel mondo Tezenis. «Mi hanno accolto come se fossi qui da sempre» dice il play. «Rosselli sembra essere il papà di tutti. Poi, in campo, fa ancora cose inspiegabili per uno della sua età. Cose che vanno al di là dei numeri e di quello che raccontano i referti». Prime parole da “numero uno“. «Ho scelto questo numero di maglia per una forma di scaramanzia» ammette, «anche se poi, non è che sia poi così scaramantico. Mi ha portato bene quando ero a Rieti. Mettiamola così: il numero uno rappresenta la mia ripartenza. Perchè di ripartire c’era tanta voglia». Ramagli gli ha chiesto «di poter interpretare più ruoli a seconda delle esigenze. C’è bisogno di versatilità e di dare tutti qualcosa in più, visto che stiamo ancora vivendo una situazione di emergenza. Sono diverso rispetto a Caroti. Mi piace giocare di più a metà campo, so rallentare il gioco. Credo di essere, invece, più complementare a Penna. Ma sono qui per metterci anche del mio». L’impatto, al debutto contro Nardò, è stato buono. «Certo, non giocavo una partita vera dal 14 febbraio. In mezzo la pulizia al ginocchio, e i play out vissuti di corsa. Senza poter, però, prepararmi in maniera adeguata. Adesso è diverso». Tommasini non è ancora al top. Non può esserlo. «Per fare fino in fondo quello che voglio fare in campo, ci vuole tempo e ci vuole il fiato giusto. Porto la mia fisicità e un aiuto nelle rotazioni che restano ancora corte. Il resto arriverà strada facendo». Verona, evidentemente, era nel destino. «Potevo arrivare» rivela il regista 30enne, originario di Bologna «quando a Verona c’era come allenatore Crespi. Ma non se ne fece niente e io andai a Trapani». Stavolta, invece, le parti hanno trovato l’accordo. «Qui c’è una società presente, con ambizioni serie. E il gruppo squadra è pieno di talento. Anzi, talento e grande predisposizione al sacrificio. Perchè tutti, quando vanno in campo difendono durissimo e non risparmiano certo energie. A volte, invece, accade che una squadra di talento si concentri soprattutto sulla fase offensiva, lasciando qualcosa agli avversari in fase di difesa». Di Rosselli ha detto, di Ramagli aggiunge: «Idee chiare, molto pratico, mi ha fatto capire in maniera semplice cosa si aspetta. La nostra dimensione? Il campionato è molto livellato. Ma qui ogni partita non è mai scontata». Alla presentazione di Tommasini è intervenuto il direttore sportivo Alessandro Frosini: «Claudio è un’aggiunta importante vista la nostra emergenza sul piano fisico. Ci porta esperienza ed energia. Il contratto è di due mesi, ma non è da escludere qualcosa di diverso nel caso le cose dovessero andare bene per tutti. Tommasini ci porta quella stazza e quella fisicità che magari ci mancava nella coppia di play formata da Caroti e Penna. In più, Claudio può interpretare più ruoli: oltre al play, può arrivare a giocare da ala fino ad arrivare ad accoppiarsi con i “4“ nei cambi difensivi. Lo abbiamo scelto per le sue capacità tecniche ma anche per il valore umano del ragazzo. Tommasini si è inserito da subito nel gruppo e per noi questo è aspetto molto importante. Il suo impatto è stato buono, dentro ad un’emergenza non ancora finita. Caroti ne avrà per tre mesi, Grant per almeno un altro paio di settimane».•.

Suggerimenti