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Battaglia al Forum

Sorriso Tezenis: partita vinta di energia e di sofferenza. E l’Assigeco va giù

Blindato il quinto posto e aggancio al quarto su Trieste che ha però una gara da recuperare. DeVoe luci e ombre. Esposito gigante
Giusto alla fine Gabe DeVoe si è acceso nel finale
Giusto alla fine Gabe DeVoe si è acceso nel finale
Giusto alla fine Gabe DeVoe si è acceso nel finale
Giusto alla fine Gabe DeVoe si è acceso nel finale

Vinta di lotta, di sospiri e di sofferenza. Ma vinta alla fine, anche di testa: 70-64 all’Assigeco Piacenza. Stravinta al rimbalzo (49-32).

E l’energia ha aiutato molto la Tezenis in una notte da 15 palle perse, con il ritmo che va e che viene. Vinta. Con DeVoe che s’accende alla fine ed un Esposito gigantesco (17 punti e 10 rimbalzi). Vinta con 16 assist, la pazienza finale, l’impazienza (palla in mano) nel mezzo.

La Scaligera aggancia al quarto posto Trieste (che ha gara in meno). E blinda il quinto posto spingendo via proprio l’Assigeco che inseguiva sei passi dietro. Partita nel fango. Durissima. Piacenza produce difese che stressano l’anima. Ti sta addosso l’Assigeco. Non ti dà luce. E Verona nei primi 10’ va tutta su Esposito: otto punti e sei rimbalzi, di cui quattro offensivi. Il quintetto di coach Salieri è un martello, la Scaligera sceglie di essere interna. Entra a fatica, ma entra. E va spesso e volentieri in lunetta.

Gara sincopata

I liberi fanno la differenza dentro una gara sincopata, fuori ritmo, che confonde. Primo quarto vinto 20-13 dai gialloblù. C’è giusto una tripla di Penna sulla sirena, ma da fuori, per scelta, non arriva nulla. DeVoe non si vede. Murphy butta energia per la causa. Penna ed Ethan non respirano in panca neanche un secondo. C’è da sacrificarsi. E appena Ramagli li richiama al riposo nel secondo quarto, si soffre. Parzialino di 6-0 di Piacenza, frustrazione oscillante. Con Verona in confusione palla in mano. Rallentata nei giochi d’attacco. Spesso anche fuori ritmo. Piacenza sta in trincea, logora, colpisce appena può. Ma pure l’Assigeco lascia per strada otto sanguinose palle perse. Per 20’ è partita dai tanti errori.

La Tezenis, all’intervallo lungo, è avanti 37-33 grazie anche all’incredibile energia dimostrata al rimbalzo offensivo: undici sono garanzia e speranza. Gabe si vede poco a canestro (4 punti) ma sa farsi trovare pronto quando la palla scende alla ricerca di padroni. Ramagli piazza calcioni all’aria quando l’ennesima costruzione offensiva senza ritmo e logica, manda Piacenza in transizione. Ma è serata così: di pipistrelli e di lampi nel cielo. Spicchi di luce, che ancora non abbaglia. Verona appare ancora fragile. Massone dalla panca non si alza. Dieci assist contro cinque palle perse.

Aiuta a pensare che una Verona un po’ più lucida più evitare di finire nel cono d’ombra. Da tre è 2/9, ma è un deja vu. Murphy unico in doppia cifra (10). Verona intermittente nel terzo quarto. Sabatini viene contenuto in entrata. Esposito timbra da dentro e da fuori. Scaligera più aggressiva sulla pressione alla palla. Ne esce un 9-0 che qualcuno scambia per accenno di fuga: 50-40 per la Scaligera che, però, s’inceppa. Controbreak di 8-0 Assigeco interrotto da una bomba d’angolo di Udom che porta ossigeno. Sirena e 53-48 per la Tezenis.

Ultimi minuti di pura sofferenza

La partita resta appiccicosa e piena di errori. Se non altro la Scaligera stravince al rimbalzo. Si rivede pure Massone. Pura sofferenza negli ultimi 10’. Stefanelli stappa, Bonacini risponde. Un gioco da “cinque“ dell’Assigeco (tripla di Serpilli con fallo e liberi di D’Almeida) manda la gara sul 59-59. Dal limbo esce DeVoe. Penetrazione e liberi. Cinque punti pesantissimi messi sul tramonto di una lotta senza fine. A 45“ Verona è avanti 68-62. L’Assigeco ha forzato da tre, grattato rimbalzi d’attacco, ma è dietro. Sabatini entra ma va a ferro. La Scaligera gioca con i secondi e la chiude ai liberi con Udom (70-64).

Simone Antolini

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