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L’ultima in casa del ’23

Tezenis col brivido: scappa all’inizio, finisce in apnea. Ma la vince d’ansia

di Simone Antolini
Gialloblù avanti di 20 punti all’intervallo. Poi Orzi rientra in maniera clamorosa. E il finale diventa oceano di paura
Penna in entrata Lollo attacca il ferro FOTO DADO GRIGOLINI
Penna in entrata Lollo attacca il ferro FOTO DADO GRIGOLINI
Penna in entrata Lollo attacca il ferro FOTO DADO GRIGOLINI
Penna in entrata Lollo attacca il ferro FOTO DADO GRIGOLINI

Buon Natale Tezenis. Con il brividone. Verona vince l’ultima del 2023 in casa (86-80) soffrendo maledettamente il ritorno di Orzi dopo essere stata avanti di venti punti all’intervallo.

La Scaligera perde progressivamente ritmo, viene trafitta dalla distanza da un avversario che gioca leggero, trova perimetralità, piazza 52 punti nei secondi 20’, si avvicina piano, riuscendo a rientrare clamorosamente in gara negli ultimi 2’.

Finale complicato, con tensione e moti d’ansia. Orzi va vicinissimo a fare pari. Verona stacca la spina, si ridesta, la riprende e la vince. Rischiando, però, tantissimo. Con un secondo tempo decisamente insufficiente (ultimi 10’ da 21-31) per ritmo, lucidità, tensione positiva.

La cronaca

Era iniziata così: giusto dieci minuti trascorsi a corto muso con troppi tiri d’ansia dal perimetro ed in entrata. La Scaligera porta subito grande intensità difensiva, lascia Orzi 6’ senza segnare ma palla in mano è ancora alla ricerca della via giusta per arrivare all’equilibrio interiore. Il quarto è vinto 16-12. Il 6/20 dal campo fa storcere il naso a Ramagli.

Stefanelli, con due triple di fila, accende il Forum. La Tezenis è in lenta carburazione. Non dispiace per applicazione e presenza negli aiuti difensivi. Orzi resta in rotta. Poi, arriva il colpo di gas. Verona travolge l’Agribertocchi con un secondo quarto di corsa, intensità e cattiveria agonistica. Orzi viene spinto via, la pressione sulla palla di Verona porta a recuperi, transizioni, punti.

La Scaligera viaggia a velocità doppia e si regala un 32-16 che sembra già essere sentenza sulla partita.

All’intervallo lungo i ragazzoni di Ramagli sono avanti di venti (48-28). In pieno controllo, pare, dopo un’accelerata. C’è pure il controllo del rimbalzo, maggiore lucidità nell’avvicinamento a canestro, nei giochi a due, nella gestione dei 24“, negli spari dalla lunga.

Verona si prende il 41 per cento da tre. Porta a casa otto rubate. Deve tenere sotto controllo le perse. Ma pare una partita già in discesa. Ma il peggio deve ancora venire.

C’è da restare accesi e la Tezenis ha approccio troppo morbido ad inizio di terzo quarto. Orzi forza da tre, trova canestri e fiducia ed un 10-2 che l’autorizza a crede che tutto sia ancora possibile.

Sul 50-38 Udom decide di piazzare un paio di triple, giusto per gradire. L’impressione è che la Scaligera sia sentinella di se stessa. Quando Orzi accorcia, torna ad accendersi anche se per strada lascia errori, difese blande che fanno imbestialire Ramagli e un ritmo sincopato (il quarto è perso di un niente 17-21) che tiene comunque i lombardi a distanza di sicurezza con vantaggio limitato ma pur sempre in doppia cifra (65-49), con Stefanelli che la mette d’angolo, in sospensione, sulla sirena.

Orzi si aiuta bombardando negli ultimi 10’ di rincorsa. E funziona, perchè Verona è rallentata, gioca fuori dal suo flusso, accelera d’inerzia ma vede il vantaggio ridotto a nove punti (74-65) quando manca ancora mezzo quarto da giocare.

Le triple di Alessandrini e Bertini portano Orzi ad un possesso di distanza (76-73) e la gara si riapre negli ultimi 2’. Alessandrini fa 2/3 ai liberi e porta Orzi a -1 (78-77) a 52“. San Stefanelli la mette d’angolo, prende pure fallo e regala un sospirone d’allungo (81-77) a 35“. Ma non è finita. Basile perde il possesso, pure DeVoe e a 12“ Leonzio infila la tripla che rimette tutto in gioco (81-80). Esposito mette i liberi che sciolgono la paura.

Orzi perde l’ultimo possesso e Udom completa la festa. Ma che dura ragazzi.

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