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Tezenis schianta la regina Un capolavoro di resilienza

Phil Greene e Francesco Candussi, protagonisti nella vittoria contro Tortona FOTOSERVIZIO EXPRESS ZATTARIN
Phil Greene e Francesco Candussi, protagonisti nella vittoria contro Tortona FOTOSERVIZIO EXPRESS ZATTARIN
Phil Greene e Francesco Candussi, protagonisti nella vittoria contro Tortona FOTOSERVIZIO EXPRESS ZATTARIN
Phil Greene e Francesco Candussi, protagonisti nella vittoria contro Tortona FOTOSERVIZIO EXPRESS ZATTARIN

La Tezenis più bella di stagione strapazza Tortona (68-62). Vince di sistema, dimostra resilienza, durezza mentale, lucidità nei momenti della verità. Esplode rabbia contro fischi arbitrali che farebbero arrabbiare anche un monaco trappista. Sulle spalle di Greene e Jones. Belli e finalmente possibili. Tortona punisce ogni esitazione. E l’inizio è durissimo. Cannon elettrizza Candussi: mette punti, prende falli. Severini (quello della Bertram) piazza la bomba e Verona è già sotto 0-7. Complicata. E a volte pare pure ingiocabile. Perché la capolista non si fa confondere dalla difesa scaligera, improntata a riempire l’area. Gli uomini di coach Ramondino sono ispirati anche dalla distanza, tolgono gioco interno alla Scaligera che si aggrappa alle triple di Tomassini e Jones. Subito in rincorsa, sempre in rincorsa. Greene, in entrata, spezza l’incantesimo. Le cinque perse alla fine del primo quarto certificano la “pressione addosso“ di Tortona e le buone letture difensive dei primi della classe. Dunque, è 19-13 per la Bertram. La Scaligera riesce, a tratti, a rallentare la fluidità del gioco dei piemontesi. Ma ogni errore viene punito con transizioni mortifere. Mascolo ed Ambrosin prendono gloria da lontano. E la Scaligera si ritrova sotto di dodici (18-30). Il problema, sotto canestro, è che Candussi e Pini hanno già speso falli pesanti. Giò, tuttavia, non va in gestione, si fa apprezzare in post, difende, protegge, aiuta. Si rivede anche Janelidze. Rosselli gli regala punti facili. Tortona assaggia l’orgoglio scaligero sulla sirena. Palla a Greene, tripla presa in libertà. E Verona è sotto di sei all’intervallo lungo (34-40). Poteva andare molto peggio. Ma può andare meglio. Ramagli chiedeva: più difesa, più intensità, controllo lucido dei possessi. Terzo quarto boom per Verona. Tre minuti ad alta intensità. A Tortona viene tolto il gioco offensivo. Candussi cattura rimbalzi e deposita. Jones difende duro e piazza triple e due punti in sospensione. Poi Messere Rosselli pennella in entrata (43-40 Verona). Nove a zero servito dalla Scaligera e time out Tortona. Energia pari, lotta pari. La Bertram mette le unghie, la Tezenis il cuore. Poi due fischi arbitrali discutibilissimi (pure il quarto fallo a Pini) consegnano quattro tiri dalla lunetta a Cannon. La differenza sta lì: 50-54 per Tortona alla terza sirena. Rabbia, tanta rabbia. Ma Verona è generosa, commovente e infinita. E si inventa un quarto spettacolare. Difese arcigne, rimbalzi pesantissimi, una produzione offensiva all’altezza. I fischi arbitrali, sempre più discutibili, innervosiscono. Ma la Scaligera va oltre: confeziona un parziale di 18-8 e vince alla grandissima. Consumando secondi, strappando viaggi in lunetta, appoggiandosi sulle spalle di Candussi, la garra di Jones, la poesia cestistica di Rosselli. Così, si vince. E vincere così è gioia pura. •

Simone Antolini

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