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«Tezenis, ora serve guarire Ma ci siamo tolti la ruggine»

Francesco Candussi cerca di penetrare nella difesa di Bergamo FOTOEXPRESS ZATTARIN
Francesco Candussi cerca di penetrare nella difesa di Bergamo FOTOEXPRESS ZATTARIN
Francesco Candussi cerca di penetrare nella difesa di Bergamo FOTOEXPRESS ZATTARIN
Francesco Candussi cerca di penetrare nella difesa di Bergamo FOTOEXPRESS ZATTARIN

Sorrisi ritrovati. «Non siamo ancora guariti. Ma un passo è stato fatto». Vincere, tuttavia, aiuta. E, il giorno dopo il successo soffertissimo di Bergamo, Francesco Candussi racconta il particolare momento di Verona. Non ancora fuori dal vortice. «Ma oggi non si guarda la classifica». Candussi, oltre ai due punti, che cosa porta la vittoria di Bergamo? «Sicuramente più serenità, che non è aspetto trascurabile. Il periodo è complicato, non se siamo ancora fuori. Però abbiamo risalito la china. La vittoria porta anche fiducia ed energie fresche». Come si spiega la bipolarità di Verona. E perché dentro ad una partita arriva spesso un black out devastante «A Bergamo abbiamo giocato bene per 30’. Si sono visti grandi miglioramenti. Mentre nell’ultimo quarto abbiamo subito la rimonta nervosa e fisica di Bergamo, che vive una situazione complicata. Noi ci siamo rilassati. E loro di nervo ed energia si sono rifatti sotto, travolgendoci». Come mai la Tezenis si è trovata a vivere un inizio di stagione così difficile? «L’aspetto psicologico è preponderante, al di là degli infortuni, che anche in passato non hanno condizionato mai in maniera incisiva il nostro rendimento. Quest’anno, invece, ci siamo portati dietro molta ruggine psicologica. E non siamo stati bravi dalla prima partita ad aggredire il campionato. Adesso siamo con le spalle al muro. In una posizione che non ci spetta come roster e neanche come valore delle persone. Oggi non perdiamo perché siamo meno bravi degli altri, ma perché giochiamo peggio. A Bergamo questa ruggine ce la siamo un po’ tolta. Purtroppo abbiamo dovuto prendere degli schiaffi pesanti per iniziare a svegliarci». Le priorità sono cambiate dopo cinque sconfitte consecutive? «Certo. Abbiamo preso consapevolezza di questo cambiamento di priorità nel prendere contatto con la situazione che stiamo vivendo. Nulla ci è dovuto. In settimana ci siamo parlati. Ed è venuto fuori dal gruppo squadra che la priorità è la salvezza. Cioè: il primo passo è uscire fuori da questa situazione di disagio. Partita dopo partita, allenamento dopo allenamento. Poi, quando ne saremo fuori, potremo pensare al resto. A tutti dà fastidio questa situazione». Le ultime due partite hanno segnato il suo... risveglio. Doppia doppia con Tortona. Prestazione da 16 punti e 9 rimbalzi con Bergamo. Cosa è cambiato? «Si è cambiato qualcosa nell’andare a cercare di più il gioco interno e anche nel modo di attaccare. E poi c’è una componente personale: non ero assolutamente soddisfatto delle mie prestazioni nelle ultime quattro partite. Ero condizionato dall’ambiente, dall’atmosfera. Avevo tanta ruggine addosso. Ma adesso mi sento più coinvolto, più in fiducia e i risultati credo si stiano vivendo. Adesso dovremmo tuffarci nelle prossime sei partite di gennaio senza alcuna paura e rialzare la testa alla fine del ciclo per vedere cosa si è raccolto». •

Simone Antolini

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