<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
GARA DUE FINALE PLAY OFF

Tezenis, ora cogli l’attimo: serve l’impresa a Udine

Gialloblù in campo stasera al Carnera alle 20
Grinta Liam Udom schiaccia con rabbia FOTOEXPRESS ZATTARIN
Grinta Liam Udom schiaccia con rabbia FOTOEXPRESS ZATTARIN
Grinta Liam Udom schiaccia con rabbia FOTOEXPRESS ZATTARIN
Grinta Liam Udom schiaccia con rabbia FOTOEXPRESS ZATTARIN

Missione possibile. Questo ha detto gara1 di finale contro Udine. Partita persa (67-64) con frustrazione. Perché la Tezenis è stata clamorosamente in gioco dall’inizio alla fine. Passando avanti nel primo quarto, inseguendo poi, fino a rientrare e a sorpassare. Per cedere nel tiratissimo finale del Pala Carnera. Udine, però, non ha dimostrato di essere impenetrabile. Anzi, le difese intense dei gialloblù, a lungo hanno sporcato e rallentato la produzione offensiva dei friulani.

Verona ha colto, però, solo nel primo quarto (vinto 17-26) il meglio di se stessa. Poi ha sbagliato molto. Soprattutto dalla lunetta (13/24) dove sono stati regalati punti pesantissimi ad un avversario che non aveva certo bisogno di favori. Verona a testa alta, certo. Ma fa ancora più male averla persa così. Perchè certi treni passano una volta sola. E dentro a questa tiratissima serie di finale, o cogli l’attimo o rischi di farti male da solo. Pesano, e non poco, anche le 15 palle perse che hanno permesso a Udine di trovare possessi pesanti dentro ad una gara sempre in bilico. Verona deve ritrovare subito il miglior Anderson, apparso spesso troppo contratto in questi play off. In gara1 di finale Karvel ha chiuso 4/13.

Troppo poco per togliere certezze a Udine. La guardia Usa ha avuto lampi di genio (gioco da quattro e triple del sorpasso 58-60). Troppo poco, però, per incidere fino in fondo. Johnson, inaffrontabile nel primo quarto, ha dato grande contributo di energia (14 punti e 8 rimbalzi) portando con se, però, anche quattro pesantissime palle perse in momenti topici della gara. A Verona sono mancati anche i pick and pop di Candussi (totale di 0/6 dal campo) e pure le bombe estemporanee di Caroti, che ha chiuso 1/4. Casarin ha confermato, invece, di essere prospetto interessantissimo. Forse il più ispirato al pala Carnera. Davide ha prodotto giocate bruciante, a volte fuori schema. Trovando canestri di puro talento. Verona, però, si è fatta ammazzare dalla sua stessa frenesia palla in mano. E i cinque liberi (su sei) sbagliati nel finale da Johnson, Pini e Rosselli rappresentano immagine emblematica di una Verona che entra in area, ma poi non coglie l’attimo.

Restano le parole di Ramagli, già proiettato a gara2 di stasera, ad indicare quella che dovrebbe essere la via da seguire. «La squadra c'è, i giovani hanno giocato in un ambiente complesso senza paura riuscendo ad avere il controllo nel primo tempo e senza mai arrendersi poi. I liberi sbagliati sono un trend che ci portiamo dietro da inizio stagione, purtroppo abbiamo perso il controllo dei possessi per il poco ordine in attacco: questo è un aspetto da rivedere, che non possiamo avere in gara2».

Averla giocata punto a punto non basta a Ramagli: «Perchè torniamo a casa con un pugno di mosche. Questo gruppo vista la carta d'identità ha bisogno di entusiasmo, non nascondo che i tanti dettagli che hanno marchiato la sconfitta ci lasciano un po' di frustrazione. Abbiamo poco tempo per lavorare su alcuni aspetti del gioco perché nel finale bisogna avere attenzione, più equilibrio e stabilità, dettagli che possono essere modificati». Pure Udine avrà approccio diverso alla gara di stasera. I primi 40’ hanno dato spunti per modificare in corsa la serie. Verona, per continuare a sognare qualcosa di grande, dovrà regalarsi una grande impresa. Difficile, certo. Ma non impossibile per questi straordinari ragazzi.

Simone Antolini

Suggerimenti