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Fase a orologio, ottava giornata

Tezenis fragile. Crolla, risale, DeVoe va in tilt ed è ko dalla lunetta

A Latina finisce 71-70. A 1'' dalla fine Gabe sbaglia i due liberi che avrebbero dato la vittoria o almeno l'overtime
Gabe DeVoe durante Latina-Tezenis (fotoExpress)
Gabe DeVoe durante Latina-Tezenis (fotoExpress)
Gabe DeVoe durante Latina-Tezenis (fotoExpress)
Gabe DeVoe durante Latina-Tezenis (fotoExpress)

Due liberi a meno di un secondo dalla fine. La Scaligera è sotto di uno. DeVoe, palla in mano, può cambiare il senso di una serata sbagliata. Ma fa 0/2 e Verona la perde in maniera atroce. Finale beffardo dentro ad una partita giocata in maniera discontinua dai gialloblù. Il 71-70 finale contro Latina è figlio di una gara di rincorse, di troppe palle perse, di difese rivedibili, di black out offensivi. La Scaligera poteva anche vincerla. Ma questa è ko che dice che serve dare molto di più.

Tezenis dall’anima friabile. Primo tempo da far arrossire a tratti (43-39 per i pontini). Dodici “perse“ mettono paura ed ansia. Segno di irrequietudine palla in mano. Negli uno contro uno la Scaligera spesso p troppo molle. Instabile e discontinua nel tenere una solida linea difensiva. Latina ha garra, gioca sulle esitazioni di Verona. Si affida ad un orgoglio che viene pescato nel profondo. E la Scaligera, a tratti balbettante, accusa il colpo. Vivendo attimi di estesi e lunghi momenti di profondo sbigottimento.

Buva non può bastare da solo. Certo: Ivan cesella, manda in tilt i lunghi avversari, mette punti, strappa rimbalzi. Ma se non funziona il sistema difensivo, tutto diventa più difficile. Per dire: la prima Scaligera esplode energia e nel cuore del primo quarto è avanti 14-21. Ma poi perde contatto con la partita e viene risucchiata, fino a chiudere alla prima sirena avanti di un punticino (22-23). Non pervenuto DeVoe. Poco o nulla arriva dalla panchina. Udom e Esposito regalano bagliori. Latina piazza un 7-0 all’alba del secondo quarto, la Scaligera accusa il colpo e viene tramortita fino a toccare il -12 (41-29). C’è reazione, arrivano tre palle recuperate. Verona si risveglia, accorcia e torna sotto. Sempre irrequieta palla in mano, ma dentro al match all’intervallo lungo (43-39). C’è tanto Buva (11 punti e 6 rimbalzi), c’è poco altro. Dietro le letture difensive fanno arrabbiare Ramagli.

La Scaligera dimostra spesso di non essere pronta all’ingaggio. E Latina pedala. La Tezenis prova a rientrare nel terzo quarto. Senza riuscirci fino in fondo. Piazza buone difese, ma solo a tratti. Sembra diventare feroce palla in mano. Ma è solo impressione che svanisce presto. Latina torna avanti anche di sette 56-49, ma poi rallenta. E permette ancora una volta alla Scaligera di mangiare qualche punto. Ma Verona non brilla, pare non riuscire a cambiare l’inerzia della gara. Gioca male con i secondi. Spreca energia mentale. Trova punti a cronometro congelato. Ma resta sempre in rincorsa. E alla terza sirena è sotto 56-52.

Col fiatone, con gli occhi vitrei, con tante buone intenzioni che restano imbrigliate in pensieri sudati e giocate rivedibilissime. Complicato anche l’ultimo quarto. Verona resta dentro il suo cono d’ombra. Aggrappata a Buva. La Scaligera concede sempre molto alle velleità di un avversario che con il passare dei minuti si è fatto venire l’acquolina alla bocca. E viaggi avanti in maniera credibile e pericolosa (67-60 a 3’37“ con time out rabbioso di Ramagli). Un gigantesco Buva (tripla, appoggio al vetro, libero) rimette in partita la Scaligera. E a 15“ dalla fine La Scaligera si trova palla in mano e sotto di tre: 71-68. Possesso decisivo: fallo “da tre“ di Borra su DeVoe. Gabe ne mette due, il terzo esce ma arriva una rimessa per la Tezenis a 4“. Palla a DeVoe, entrata e fallo a favore con meno di un secondo da giocare. Gabe fa 0/2. Persa.

Simone Antolini

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