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«Tezenis, è iniziata la salita A Torino senza aver paura»

Lottatore Guido Rosselli marcato stretto sotto canestro FOTOEXPRESS ZATTARIN
Lottatore Guido Rosselli marcato stretto sotto canestro FOTOEXPRESS ZATTARIN
Lottatore Guido Rosselli marcato stretto sotto canestro FOTOEXPRESS ZATTARIN
Lottatore Guido Rosselli marcato stretto sotto canestro FOTOEXPRESS ZATTARIN

La salita più dura d’Europa. Sono 1.210 metri di dislivello distribuiti in soli dieci chilometri. Anche Guido Rosselli conosce le fatiche da brivido che impone lo Zoncolan. Ad Alessandro Ramagli, nel presentare l’ormai imminente sfida di semifinale contro Torino, era uscito un paragone da amante delle due ruote. «Conosco bene le fatiche» ammette Rosselli, «conosce bene lo Zoncolan. Il paragone del coach è azzeccato. Ci troviamo di fronte ad una salita che ci impegnerà a fondo. Va affrontata senza paura, senza pensare troppo, senza nessun timore. Qui siamo arrivati con le nostre forze, con le nostre gambe. E qui proveremo a dare il meglio». Torino è profonda, cattiva, piena di talento e di energia. «Hanno avuto stagione regolare, hanno meritato di arrivare davanti a tutti. Tra orologio e primo turno di play off hanno dimostrato tutta la loro forza. Si sapeva che erano attrezzati. Sappiamo che sarà dura». E la Tezenis? «Il nostro percorso, rispetto a Torino, è stato molto diverso. La partenza è stata durissima. Abbiamo avuto grandi difficoltà. Ci siamo ripresi, ci siamo risollevati, trovando nuove certezze. Penso di averlo detto più volte in passato: la vittoria ottenuta a Udine ha rappresentato una svola per noi, perchè ci siamo resi conto di poter esprimere la nostra pallacanestro contro un avversario di ottimo livello. E poi, è stato tutto un progredire». Di sicuro «conterà anche il fattore campo. E sappiamo benissimo che per passare il turno dovremo andare a vincere una gara a Torino». Un passo indietro: in campionato la sfida tra Reale Mutua e Tezenis si era chiusa uno a uno. Momenti diversi, assenze pesanti, difficile trarre spunti da quella doppia sfida per entrare dentro alla serie di oggi. «Noi siamo diversi, questo è sicuro. Il nostro campionato è cambiato nel modo di stare in campo, nella sicurezza che riusciamo a mettere in certi momenti. Abbiamo trovato fiducia e costanza di intensità. Torino, oggi, è Diop, che può essere considerato il giocatore che più sposta gli equilibri in campo. Noi dovremo essere bravi a limitare la loro fisicità. E la differenza dovrà essere fatta nella lotta al rimbalzo. Il controllo dei tabelloni diventa fondamentale per stare dentro la serie». Sarà una Verona spalle al muro? Visto che partirà sfavorita. Questo, almeno, dicono i pronostici della vigilia. «Noi non dobbiamo pensarci neanche troppo a questa cosa qua. Ma pensare solamente una partita alla volta. Ogni gara vale uno. Il bello dei play off è che se perdi di venti, alla fine conta uno. E poi si riparte da zero alla partita successiva. Quest’anno, poi, tutto è anche più strano. Ad inizio giugno arriva il caldo e di solito la stagione è quasi finita. Invece, dobbiamo ancora entrare nella serie di semifinale. Dovremo gestire bene, nei giorni di recupero, le energie, l’alimentazione, l’idratazione. Senza pensare troppo ragionando sulla convinzione che partiamo per giocarcela». Oltre a Diop, chi c’è a Torino che merita citazione? «Cappelletti, il play, è reduce da un buonissimo campionato. Insieme a Penna dà ritmo alla squadra. E dispone di una fisicità da serie A1. Anche lui sarà un fattore». A Torino, come all’Agsm Forum (al massimo 500 presenze ndr), torneranno anche i tifosi. «Un primo passo verso il ritorno alla normalità. Ne abbiamo tutti bisogno. Sarà bello rivedere i tifosi al palazzo. Tutti abbiamo bisogno di riprenderci quello che ci è stato tolto nell’ultimo anno».•.

Simone Antolini

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