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Tezenis, difesa e... rinascita Ci manca l’energia dei tifosi

Alessandro Ramagli, sette vittorie di fila FOTOEXPRESSPhil Greene ha abbattuto il muro dei mille punti con la canotta della Tezenis FOTOEXPRESS ZATTARIN
Alessandro Ramagli, sette vittorie di fila FOTOEXPRESSPhil Greene ha abbattuto il muro dei mille punti con la canotta della Tezenis FOTOEXPRESS ZATTARIN
Alessandro Ramagli, sette vittorie di fila FOTOEXPRESSPhil Greene ha abbattuto il muro dei mille punti con la canotta della Tezenis FOTOEXPRESS ZATTARIN
Alessandro Ramagli, sette vittorie di fila FOTOEXPRESSPhil Greene ha abbattuto il muro dei mille punti con la canotta della Tezenis FOTOEXPRESS ZATTARIN

Phil Greene si confessa. Dopo sette vittorie di fila. Dopo avere ritrovato la Tezenis. Quella vera. Greene, come siete riusciti a vincere sette partite di fila? Le sette vittorie consecutive sono state costruite partita dopo partita. Tutto è diventato più semplice dopo 2-3 vittorie perché ci hanno fatto guadagnare fiducia in noi stessi. Credo che la difesa ci abbia permesso di fare il salto di qualità perché ha fatto aumentare la fiducia reciproca. Quando un compagno si fida di te nella metà campo difensiva, poi tutto questo viene trasportato anche in attacco. C'è una partita che vi ha permesso di fare il salto di qualità? La partita con Treviglio. L’ultima sconfitta prima delle sette vittorie. Dopo la gara c’è stato un confronto tra di noi nello spogliatoio, abbiamo fatto autocritica e ci siamo guardati negli occhi. Da lì è nato il cambio di passo, una forte coesione e abbiamo iniziato a vincere. Adesso il prossimo obiettivo qual è? Dobbiamo rimanere concentrati nel nostro lavoro. Se qualcosa non è rotto, non c’è bisogno di aggiustarlo. Se le cose vanno bene è giusto continuare su questa strada. Dove crede che la squadra sia diventata più forte? È un mix tra una questione tattica e mentale. Nel momento in cui sappiamo che dobbiamo fare una cosa all’ennesima potenza, la condizione mentale ci ha aiutato. Qual é stato il momento più difficile della stagione? Prima della partita dell’andata a Bergamo, avevamo perso cinque partite consecutive. Quello è stato il momento più difficile della stagione. La squadra non era sul pezzo, in campo si faceva fatica a rendere. Ci eravamo infilati in un brutto momento, quando esci sconfitto per cinque volte consecutive fai fatica e noi non riuscivamo a mettere in campo il nostro valore. Cosa pensava quando vi siete trovati a lottare per uscire dalla zona salvezza? Ho pensato alla vittoria come unica medicina. Mi sono guardato allo specchio, mi sono detto: “bisogna vincere, devi fare il tuo massimo”. In quel momento dovevamo pensare a vincerne una, era il primo passo per uscire dal periodo. Cosa chiede di più a se stesso per diventare ancora più performante? Giocare aggressivo in attacco e in difesa in ogni possesso, senza prendersi pause all’interno del gioco e avere sempre la mentalità in "attack mode”. L’abbiamo vista più coinvolto nel gioco È cambiato tutto, mi sento più coinvolto e è cambiato il mio apporto. L’allenatore dalla panchina mi sprona ogni volta che ho il pallone in mano, è una cosa che apprezzo molto e che mi carica. Mille punti con Verona Sono orgoglioso di averli raggiunti con la maglia di questa squadra e di questa città che amo. Mi auguro di farne altrettanti ancora con Verona. Questa era Covid cosa vi sta togliendo? L’energia dei tifosi è una grande mancanza, è diverso quando il giorno della partita entri in campo, fai l’urlo con la squadra e attorno non c’è nessuno.

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