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L’ultima sfida del 2023

Tezenis di lotta: vola via, s’illude, ma dalla bolgia spunta Trieste

di Simone Antolini
Gara sincopata con Verona che si trova avanti di 12 ma viene ripresa e superata alla distanza. Ed è un altro ko amaro
Kamari Murphy contro Trieste
Kamari Murphy contro Trieste
Ramagli

Trieste La Tezenis cade a Trieste (88-85). Esce a testa altissima dalla battaglia. Culla a lungo anche la possibilità di strappare l’impresa.

Va sotto, recupera, sorpassa. Poi, però, l’Alabarda è goccia che corrode l’anima della Scaligera. Trieste rientra, sorpassa nel finale, tiene dietro i gialloblù e la vince. Resta il senso di una prova coraggiosa, sofferta al rimbalzo (39-31), persa però nei dettagli. E alla fine Trieste non si è fatta corrodere.

Verona è intensa, accesa, cattiva. Porta pressione sulla palla, mangia l’anima ai biancorossi. Che resta perimetrale e di talento ma nel primo quarto lascia per strada sette palle perse. La Scaligera controlla il tabellone di casa, non trova gioia da tre, ma entra puntuale al ferro e si appoggia su un Esposito motivatissimo (9 punti in 10’). Il quarto è pari: 23-23. Ci sono anche sette palle recuperate per la Tezenis, segno di garra, lucidità, testa giusta. In salita i primi 5’ del secondo quarto.

Trieste accelera, serra la fila davanti al canestro di casa, morde da fuori, gratta da dentro e toglie ritmo a Verona palla in mano. Il parziale è notevole: 12-2 e accenni di fuga sul 35-25. Time out di Ramagli, esce tutta un’altra squadra, capace di infilare uno spettacolare 23-8 che ribalta il senso della partita, vede la Scaligera giocare sciolta, ordinata nei pensieri, finalmente pestilenziale da tre. Entra tutto. Arrivano bombe roventi dagli angoli, i giochi a due e la solita pressione sulla palla mandano in tilt Trieste che si aggrappa alla tripla sulla sirena di Ruzzier per agguantare sulla sirena del quarto il -5 (43-48).

Dieci le perse degli uomini di Christian. La metà per Verona che porta a casa anche nove palle recuperate. Il cambio di ritmo degli uomini di Ramagli ha tolto sicurezza a Trieste, spesso pigra palla in mano e in difficoltà sulle difese veronesi. C’è furore agonistico a tutto campo. Quattro rimbalzoni offensivi, Esposito in doppia cifra e Stefanelli acceso da tre aiutano a intravedere l’arcobaleno.

Ramagli, però, pretende maggiore pressione sul perimetro. Perchè quelli dell’Alabarda non smetteranno mai di provarla dalla lunga. I primi 2’ del terzo quarto sono da fantabasket. Verona è devastante. Apre con tripla di Penna, trova un canestro felpato di Devoe e fa girare la testa alla difesa triestina su possesso prolungato che manda Gazzotti ad appoggiare il +12 (43-55). Trieste resta viva. E accorcia con le triple dell’indomito Ruzzier e del folletto Brooks.

Non cambia l’intensità difensiva dei gialloblù. Ma esplode il talento dei giuliani che rimettono fuori la testa dall’acqua. Sul 53-59 a 4’57“ Ramagli è costretto a chiamare time out. Trieste forza sui possessi, accelera, spinge da tre. Trova buon difese di Verona e transizione elegante degli scaligeri. Ma alla fine, gli uomini di Christian riescono a rientrare in partita: (63-68). E si va per gli ultimi 10’. Trieste dà di gas nei primi 3’: 9-5 costruito al rimbalzo offensivo e con la tripla di Bossi (72-73) e diventa corrida. E qui l’Alabarda, spinta da un palazzo caliente, trova la forza per sorpassare.

Tre liberi di Filloy, Brooks in entrata ed una bomba di Reyes mandano Verona a rincorrere (84-80) a 120“ dalla fine. Forza Udom da fuori e non va. Filloy allunga, DeVoe mette la tripla della speranza. E a 60“ dalla fine la Scaligera si trova a rincorrere sotto di un possesso pieno (86-83). DeVoe forza, ma è solo ferro. Ruzzier mette i liberi della sicurezza. La battaglia è persa con onore.

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