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Basket, da domenica la serie finale

Tezenis dei miracoli, la sfida possibile alla regina Udine

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L'abbraccio tra Candussi e Caroto dopo la vittoria in gara 5 (foto Zattarin)
L'abbraccio tra Candussi e Caroto dopo la vittoria in gara 5 (foto Zattarin)
L'abbraccio tra Candussi e Caroto dopo la vittoria in gara 5 (foto Zattarin)
L'abbraccio tra Candussi e Caroto dopo la vittoria in gara 5 (foto Zattarin)

Un miracolo sportivo. Raggiungendo la finale play off, la Tezenis ha regalato un’emozione grande agli oltre 4.000 dell’Agsm Forum. Punto più alto di una stagione (ma anche dell’era Pedrollo) fin qui straordinaria. Battute Mantova e Pistoia, adesso tocca a Udine. Finale che vede più che favoriti i friulani nella corsa alla promozione in serie A.

«Siamo qui per il piacere di esserci» dice coach Alessandro Ramagli. «Non ci interessa del percorso degli altri. Ho imparato a guardare solo dentro casa mia. In questo caso, casa nostra. Una finale è una finale. E va giocata fino in fondo. Il viaggio è stato bello. Credo che questo sia il tempo dei ringraziamenti. Abbiamo fatto felici tante persone. Poi, non è vero che solo Udine ha da perdere qualcosa. Quando arrivi a questo punto, anche tu hai qualcosa da perdere».

Cammino straordinario quello di Verona. Capace di chiudere seconda la regular season, partendo con un handicap di -3. Capace anche di superare infortuni (quello occorso a Penna è stato senz’altro il più pesante di tutti) e Covid. Il miracolo Scaligera era tutt’altro che annunciato. Dentro al primo dei tre anni di rilancio, è già arrivata una finale. La passata stagione i gialloblù, sempre con Ramagli alla guida, si erano fermati in semifinale.

I 4.400 spettatori del Forum per gara5 hanno certificato il “ritorno alla vita“. Quelle del pre Covid. Il popolo veronese ha dimostrato grande affetto ed attaccamento nei confronti dei ragazzi di Ramagli. E il Forum è tornato ad essere fortino inespugnabile. Per confermare: nelle 20 partite stagionali giocate in casa, Verona ne ha vinte diciannove, perdendo solo contro la bestia nera San Severo.

Da domenica inizia la serie di finale. Udine, corazzata del torneo di A2, parte da favorita, con il favore del campo. Per la Scaligera pare un confronto insostenibile. Pare. perché, poi, questa squadra ha dimostrato di essere capace di grandissime imprese. Intanto, la Verona che insegue emozioni a spicchi resta sempre più affascinata dalle parole di Capitan Tempesta. Dice Ramagli: «Sarebbe stato brutto finire questa sera, la squadra meritava una finale che è qualcosa di indimenticabile per un giocatore soprattutto per chi non l’ha mai giocata. Io ho avuto la fortuna di giocarla quattro volte, due volte da assistente e due volte da capo allenatore. Nelle due volte da assistente non è andata bene, nelle altre due volte vincendo con Pesaro e Virtus. Un’altra finale, per me, è gratificante a livello personale ma soprattutto mi sono voluto vedere l’entusiasmo e la felicità negli occhi dei ragazzi. Una finale non si scorda e il fatto che ci siamo arrivati in modo così sofferto, ma nello stesso tempo meritato, giocando una partita attenta ed equilibrata senza sbavature con il coinvolgimento di tutti, deve renderci orgogliosi». 

Simone Antolini

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