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Tezenis dai mille usi Manca l’ultimo colpo

Di nuovo a Verona Lollo Penna torna alla regia della Scaligera ZATTARIN
Di nuovo a Verona Lollo Penna torna alla regia della Scaligera ZATTARIN
Di nuovo a Verona Lollo Penna torna alla regia della Scaligera ZATTARIN
Di nuovo a Verona Lollo Penna torna alla regia della Scaligera ZATTARIN

Nove su dieci sono arrivati. Manca il pivot di taglia e di energia. Qualcuno pensa ancora che potrebbe essere Smith. La società - questo è vero - non ha mai tagliato il cordone ombelicale con il generoso Taylor - ma si è mossa in altre direzioni perchè non può correre il rischio di sprecare un visto nel caso il centro Usa non fosse pronto per tornare a giocare nei tempi giusti alla Scaligera. Dunque, manca ancora un colpo. E la chiusura del cerchio dovrebbe essere ormai prossima. Entro la fine del mese coach Alessandro Ramagli avrà tra le mani la “versione definitiva“ della Tezenis 2023-2024. La traccia, comunque, c’è già. Versatilità E di Verona si può dire che sarà squadra dove “tanti sapranno fare tante cose diverse“. Il gioco delle coppie di esterni e lunghi è stato creato per permettere a Ramagli di variare sul tema, combinare e scombinare le carte, trovare alternative nel ruolo, “accorciare ed allungare“ la squadra a piacimento. La Scaligera ha muscoli intrisi di talento. Esperienza ed esuberanza giovanile si mescolano. E il cocktail che ne esce potrebbe risultare esplosivo. Certo, nel valutare la nuova Scaligera si dovrà tenere conto anche del peso specifico degli avversari. E l’analisi della nuova serie A2 va fatta in profondità. Esterni Penna e Massone si combinano. Il primo è esplosivo, ardito guastatore, uomo di coraggio palla in mano. Lollo attacca il ferro quando serve. Ha vissione. Non cerca ribalta e numeri ad effetto da mettere sul referto. Massone ha qualità balistica. Può entrare in trance agonistica. Vede il canestro ma vede anche il gioco. Dosa le energia. Sa difendere. Devoe è fiore ad occhiello. Un tiratore scelta. Non necessariamente la squadra deve giocare per lui. Sa cavarsela anche da solo. Stefanelli non è comprimario. Garantisce sostanza e non effetti speciali. Udom lo conosciamo bene. Sa essere prodigioso quando è in giornata. Crea in entrata, buca le difese. Deve trovare il suo equilibrio. Di Gajic sappiamo che sa leggere bene le difese e che palla in mano può pungere Lunghi In attesa del pivot Usa (destinato a dare senso finale alla squadra), Esposito è lottatore masai. Verticale, muscolare, plastico. Il giovane Bortoli può portare aiuti, punti ed ossigeno. Poi c’è Gazzotti, cambio pivot. Riempie l’area, usa i gomiti. Può creare disagio agli avversari.S.A.

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