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La prima al Forum

Tezenis, corsa ed energia. E il «Vicenzi» è gialloblù

Verona si aggiudica in maniera limpida il memorial dedicato al compianto dirigente scaligero
La coppa nelle mani di Guido Rosselli (Foto Zattarin)
La coppa nelle mani di Guido Rosselli (Foto Zattarin)
Intervista a Ramagli (video Antolini)

Prima vittoria per un evento speciale. La Tezenis si prende il memorial "Mario Vicenzi" battendo 84-72 Reggio Emilia. Incompleti loro, per carità. Ma pur sempre in costruzione Verona. Successo limpido davanti a mille persone. La "prima" al Forum è piena di sorrisi e buone cose. Reggio è superata di corsa e di sistema. Cinque in doppia cifra: Anderson ne mette diciotto. il pantagruelico Holman ne fa quindici con otto rimbalzi. Imbrò graffia e ne raccoglie tredici. Ma è Verona che convince. Pure nei numeri e nella durezza mentale.

Primo quarto di gara (video Perlini)

Mani che sfiorano la via lattea

Holman pare non finire mai. Ha mani che sfiorano la Via Lattea. Almeno, la percezione è questa. Furioso al rimbalzo. Delicatissimo nel prendersi pesanti tiri dalla distanza. Un caterpillar nell'entrare nel cuore della difesa reggiana. Aric si prende anche applausi meritati. Protagonista assoluto nei primi 20' di una gara giocata di corsa e intensità. Verona sarà pure "work in progress" ma regala circolazione di palla fluida, difese commoventi, e si aggrappa ad un'idea di gioco che funziona. Cappelletti dimostra di essere play all'altezza: il controllo dei tempi di gioco rassicura. L'attacco al ferro porta felicità. Anderson è il solito Karvel. Serve solo innescarlo al momento giusto. Manca Selden, ricordatelo sempre. E ricordate pure che l'avversario di ieri era di stazza, di talento e di esperienza.

Anderson scatenato (video Perlini)

Energia e condivisione

La Scaligera scalda i cuori, perde quasi mai la traccia. Gioca possessi in maniera lucida. Usa la giusta energia nel portare a casa rimbalzi ed extra possessi. Attacca con fiducia trovando, da subito, percentuali interessanti. Il primo tempo, vinto in maniera netta 47-39, regala una Tezenis ad ispirazione perimetrale (9/15 da tre, 7/11 da due). Capace di uscire, in totale condivisione, dai pochi momenti di down (a Reggio viene concesso un break 9-0, prontamente superato). La difesa regge, l'area s'intasa, gli aiuti non mancano. Imbrò trova tiri e tempi. Rosselli lavora di esperienza e non si fa certo intimidire dai molossi biancorossi. Candu prova ad andare di "pop", così ci ha abituati. Udom e Casarin restano i nostri "bad boys": cambia la categoria, s'alza l'asticella, ma i ragazzi dimostrano anche ad alti livelli di poter regalare polvere di stelle. Pensiero a parte per Johnson: usa il corpo come un ariete. Non lo vedi, ma arriva. Al rimbalzo, in appoggio, a fare muro difensivo. La Tezenis continua a giocare la sua pallacanestro di energia e condivisione anche nel secondo tempo. Viene riassorbita quando Reggio mette il ringhio ma trova sempre la forza di spingersi oltre. Lo fa spingendosi dentro in area, trovando giochi a due efficaci, non perdendo ispirazione dalla distanza. Il terzo quarto è vinto 66-58. Verona usa tutto il tempo a disposizione per muovere la difesa avversaria. La transizione porta sempre a selezioni rapide. Poi, nell'ultimo quarto, si riaccende Anderson: è per Reggio sono dolori. Da dentro e fuori, Karvel trova fiammate di puro talento. A 5' dalla fine la Scaligera è avanti 78-63. Vantaggio conservato di spalla e di talento fino alla fine. Applausi per Verona, che meglio non poteva presentarsi al Forum..

Simone Antolini

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