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Basket Serie A2

Alessandro Frosini: «Tezenis, serve personalità»

«Il quinto posto oggi ci va stretto. Ma il salto di qualità passa dalla nostra capacità di essere stabili. Un leader? No, vince il gruppo»
General Manager Alessandro Frosini ritratto al Forum
General Manager Alessandro Frosini ritratto al Forum
General Manager Alessandro Frosini ritratto al Forum
General Manager Alessandro Frosini ritratto al Forum

Tempo di bilanci. Parzialissimi. «Il quinto posto ci va un po’ stretto». Il primo pensiero del general manager Alessandro Frosini, a cavallo tra anno vecchio e nuovo. «Ma c’è ancora una vita davanti. Siamo appena a metà del percorso».
Frosini, un voto al ’23? C’è stata retrocessione e resurrezione

«La retrocessione è andata e non ha più senso commentarla. In mezzo c’è stato un profondo cambiamento. Io sono abituato a ragionare sulle stagioni sportive e non sugli anni solari».

Il voto, allora, a questa prima parte di stagione?
«Più che sufficiente. Non siamo contenti per le partite che potevamo vincere e sono state buttate. Faccio riferimento alle gare perse contro Rimini, Nardò e Trieste. Due canestri sulla sirena ed un recupero che non siamo riusciti a limitare».

Come mai?
«La parola magica è: stabilità. Ci è mancata e la nostra posizione di classifica è fotografia di quello che siamo oggi. Viaggiamo dietro le grandi del campionato con il rammarico di avere lasciato per strada troppe occasioni. Serve invertire la rotta».

Le big del torneo, però, le avete battute tutte. La Fortitudo addirittura al PalaDozza
«E questo aumenta il rammarico nell’accettare che abbiamo un potenziale notevole che non riusciamo a sviluppare al meglio. Preciso: quando giochiamo la nostra pallacanestro intensa e di talento, esce la grande qualità del gruppo. Ma ci esprimiamo a sprazzi».

Perché?
«I motivi sono tanti. Il primo: dobbiamo scavare in noi stessi per diventare un team di maggiore personalità. Una partita come quella di Trieste, al netto del valore dell’avversario, dopo un quarto da 23-8 e un vantaggio di dodici punti, la devi portare a casa».

Imparerete a farlo prima dei play off?
«Questo è l’obiettivo e l’augurio. Ai play off vogliamo arrivarci con l’idea di non giocare più ad ondata ma proponendo un gioco stabile, grazie ad una mentalità più solida. Serve avere grande lucidità».

Le favorite sembrano essere altre. Voi?
«Sappiamo di avere in tasca tanti assi».

Bastano per vincere?
«Se li usi al meglio possono bastare per avere un impatto importante nei play off».

L’impressione è che oggi la Tezenis non abbia un leader carismatico in campo
«Sì, è così. Ma abbiamo un gruppo vero, giocatori che si aiutano, e che insieme possono fare la differenza. Manca il leader emotivo. DeVoe può essere il “leader realizzativo“ ma anche lui dentro ad un contesto che ti aiuta e vuole essere aiutato. Il nostro quintetto base, però, ha la sua identità. E dalla panchina esce un giocatore come Stefanelli che può spaccare la gara ed un lungo di esperienza come Gazzotti».

Cosa manca ancora?
«Aspettiamo i rientri di Massone e Bartoli per arrivare a definire in maniera completa il nostro roster. In stagione non ci è mai stato permesso. Poi faremo le valutazioni su quanto abbiamo in mano».

Il mercato?
«Pronti a cogliere le opportunità. Ma prima credo sia giusto capire chi siamo fino in fondo».

Simone Antolini

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