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Terza di campionato

Tezenis a due facce: soffre ma risale. E la vince di talento e cuore

La festa di Verona a fine gara
La festa di Verona a fine gara
La festa di Verona a fine gara
La festa di Verona a fine gara

Tezenis a due facce. La più scintillante nella seconda parte di gara. Basta per prendersi una vittoria spettacolare contro Udine (77-69), una delle potenziali regine del torneo. La Scaligera è Jekyll e Hyde. Un tempo a soffrire, in rincorsa e confusa palla in mano. I secondi 20’ consegnano al Forum una Verona accesa, cattiva, rabbiosa, capace di pescare tutto il suo talento. Penna è autentico mattatore. DeVoe trova punti pesanti. Murphy ringhia. Ma è tutta la squadra ha trovare la forza e la lucidità per risollevarsi e mettersi alle spalle un avversario extra lusso. Manca continuità dentro la gara? Fa niente, oggi, se poi la Scaligera pesca una prestazione così.

Il primo tempo

Al via la Tezenis cerca di scansare sofferenza. Questo dice il campo nei primi 19’ gara. Lenta, prevedibile, frenetica palla in mano, fuori dal suo flusso offensivo. Verona non riesce a creare gioco, spesso si spegne palla in mano. Il tempo corre più veloce dei pensieri. E Udine ne approfitta giocando anche sulle esitazioni di un avversario in involuzione. A DeVoe entra nulla. Esposito, generoso come sempre in spinta, trova muro a respingerlo. La Scaligera è costretta spesso a forzare da tre ma le percentuali restano ancora una volta insufficienti. In più, anche la tenuta difensiva, le spaziature, le letture dei tagli avversari, lasciano alquanto a desiderare. La Tezenis si trova a rincorrere nel secondo quarto dopo i primi dieci minuti di sostanziale equilibrio (12-14) anche negli errori. L’Apu spara più volte a salve, viene innervosita dalla pressione scaligera (quattro perse) ma resta comunque lucida e più fluida palla in mano.
Il secondo quarto è di purissima sofferenza. La Scaligera non entra in area, e quando ci riesce va timidissima al ferro. Si contiene nel tiro da tre, va in difficoltà anche al rimbalzo (21-25 all’intervallo) e i friulani con Clark, Arletti e Da Ros scavano il solco fino a toccare il +14 (18-32). Due bombe di Penna e Udom risollevano il morale. Ma all’intervallo Verona resta in rincorsa (26-34) dentro ad una gara complicatissima. Manca Devoe (1/5). Manca, nelle rotazioni, Gazzotti, assente a causa di una distrazione muscolare al soleo della gamba destra. I tempi di rientro sono tutti da definire. Un fastidio in più in questa delicata fase di costruzione. Il presidente Gianluigi Pedrollo lascia il Forum a 3’ dalla fine del secondo quarto. La sofferenza è sua e di tutti.

 

Il secondo tempo

Verona si risveglia nel terzo quarto. Pare un’altra squadra. Finalmente dentro il suo ritmo. Tutto scorre dentro il flusso offensivo. Arrivano le bombe (Penna particolarmente ispirato) arrivano difese contenitive. Udine non trova più con facilità i suoi canali di gioco e viene riassorbita. La Scaligera confeziona un 10-3 che scaccia i cattivi pensieri. I giganti di Ramagli provano pure a scappare (50-44). Ma l’Apu, grazie anche al talento di Clark e Monaldi, rientra e alla terza sirena è perfetta parità (55-55).
Verona resta accesa anche nell’ultimo quarto. Risponde colpo su colpo, trova anche giocate spettacolari (DeVoe gioco da quattro) difende duro ma soprattutto si aggrappa ad un Penna stratosferico, capace di mettere a partita in bilico due canestri fantascientifici in entrata. L’equilibrio a 60“ dalla fine lo rompe lui. Poi difese durissime, Esposito che va in lunetta, vittoria che arriva e fa esplodere il Forum. Con il solito cioccolatino finale di Penna. Vale tanto, tantissimo.

Simone Antolini

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