<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Riecco la Tezenis, assalto al terzo posto

Phil Greene in entrata contro Orzinuovi FOTOEXPRESS ZATTARIN
Phil Greene in entrata contro Orzinuovi FOTOEXPRESS ZATTARIN
Phil Greene in entrata contro Orzinuovi FOTOEXPRESS ZATTARIN
Phil Greene in entrata contro Orzinuovi FOTOEXPRESS ZATTARIN

L’ultimo passo. Prima di un lungo (si spera) viaggio. La Tezenis chiude stasera la regular season. I gialloblù affrontano all’Agsm Forum alle 18 la Reale Mutua Torino. Una vittoria potrebbe permettere alla Scaligera di chiudere - nel caso Udine perda in casa con Trapani - al terzo posto e accedere alla fase ad orologio nel gironcino bianco, quello riservato alle “top six“ confluite dei gironi Verde e Rosso. Dovesse andare diversamente, la Tezenis ripartirà dal girone giallo ma dovrà aspettare il termine di tutte le gare di recupero per conoscere le compagne di viaggio che arrivano dal girone Rosso. Meglio fermarsi qui, per adesso. La partita contro Torino, prima forza del campionato, molto potrà dire sulla condizione degli scaligeri. Lollo Caroti sarà ancora assente. Il playmaker viaggia sulla via del recupero ma non potrà dare il suo contributo per la sfida di oggi. Coach Ramagli, per il resto, non avrà ulteriori problemi di roster. Le sette vittorie di fila sono biglietto da visita nobile per la ritrovata Scaligera. Puntare all’ottava, contro avversario di alto rango, rappresenta stimoli e idee trampolini per tuffarsi poi nella fase ad orologio, in programma a partire già dal prossimo fine settimana. La Scaligera si è riscoperta, grazie alla cura Ramagli, profonda, talentuosa, pronta mentalmente alle tante sollecitazioni in arrivo dall’esterno. Candussi ha avuto grande crescita sotto canestro e nell’impatto alla gara. Rosselli pare vivere una seconda giovinezza cestistica. I due americani, Greene e Jones, pare siano entrati nella loro dimensione (quasi) perfetta: trainanti, essenziali, decisivi. Resta il sospeso di una stagione che propone sorprese dietro l’angolo e continua a regalare incertezze. «E di quello che non possiamo controllare» ha raccontato coach Ramagli «è inutile parlare troppo». Dunque, solo il presente nella testa. Torino è avversario verticale, di stazza, di pronunciato atletismo. Dotato di talento diffuso e di qualità individuali innegabili. La Verona che perse in terra piemontese era ancora a metà del guado. A ritmo ridotto, nel cono d’ombra, rallentata da incongruenze che l’avevano trascinata fino in fondo alla classifica. Storia triste già vissuta. Che adesso, però, rappresenta solo il passato. E con Ramagli la Scaligera ha fatto, non uno, ma tanti passi in avanti. «Noi dobbiamo immediatamente adattarci, sappiamo che probabilmente all’inizio non avremo immediatamente il ritmo nelle gambe però dovremmo avere la pazienza, l’attenzione e la forza mentale per far si che questa partita ci riporti sui binari necessari che, in questo momento, sono quelli dell’agonismo. In più è una partita che ha anche un significato, al di la di quello che poi succederà sugli altri campi, sia per noi che per Torino e quindi direi che per presentarsi alle sei partite di fase ad orologio non potevamo chiedere niente di meglio». •

Simone Antolini

Suggerimenti