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Ramagli suona la carica «Tezenis, ci divertiremo»

Buoni propositi Alessandro Ramagli punta in alto: «Come minimo dovremo confermarci»
Buoni propositi Alessandro Ramagli punta in alto: «Come minimo dovremo confermarci»
Buoni propositi Alessandro Ramagli punta in alto: «Come minimo dovremo confermarci»
Buoni propositi Alessandro Ramagli punta in alto: «Come minimo dovremo confermarci»

Ancora deve essere pubblicato il calendario, oggi la Tezenis conoscerà l'avversario della prima giornata domani le successive, che Alessandro Ramagli è già innescato, tanto che chi gli sta vicino pensa «meglio che mi sposti», perché è pronto a far esplodere tutta l'energia che ha in corpo. «Quest'anno ci sarà da divertirsi», afferma. Fedele alle sue origini marinare, il tecnico livornese naviga sulla A2 godendosi il suo mare, attendendo l'approdo all'Agsm Forum mercoledì 18, giorno del raduno. È difficile riassumere il tourbillon estivo della Tezenis, con tante idee che hanno spesso cozzato contro la concorrenza delle avversarie. Ne è uscita una squadra equilibrata, un gioco che promette di essere piacevole, e tanti giovani a disposizione del maestro Guido Rosselli. Ramagli, il ds Alessandro Frosini e la famiglia Pedrollo hanno scelto con cura, esaminando minuziosamente l'aspetto tecnico e fisico, le potenzialità ancora da esprimere, soppesando tutte queste caratteristiche con il bilancio societario. Giocatori sotto contratto «Lorenzo Caroti e Giovanni Pini hanno reso meno delle aspettative per le problematiche fisiche, ci riproviamo insieme. Con Giovanni Severini c'è stato un lungo approccio, ma il rapporto era arrivato alla fine; voleva stare in pole position, noi non potevamo fare promesse, separazione inevitabile». Un po' di follia Un italiano nel ruolo di ala, uno straniero sotto canestro, idea iniziale caduta sul nascere. «Francesco Candussi rimaneva il migliore fra i lunghi e io lo ricordo come un giovane esterno che mostrava di essere un ottimo passatore. Lui e Pini, e Xavier Johnson a darci presenza fisica e un po' di sana follia come ala forte, si alterneranno dentro e fuori l'area, trovando la sintonia nei movimenti e bilanciandosi». E poi c'è il 19enne Sasha Grant, ha giocato in Bundesliga e in Eurolega e può stare in tre ruoli: «Un ragazzo con grandi prospettive, competitivo anche in difesa, abbiamo tanto da mettere sotto le plance». Gli attributi «Lorenzo Caroti e Lorenzo Penna hanno caratteristiche e fisicità simili, e gli stessi “cog..... Penna giocava poco in quella che era stata la mia Bologna, ma contro Casalpusterlengo ci fece vincere, e abbiamo visto con Torino quello che sa fare. Diciamo che quei due ogni tanto dovrò inibirli». Karvel Anderson saprà metterli sulla retta via. «Abbiamo scartato un rookie, non volevamo aggiungere un altro giovane ma un giocatore che avesse conoscenza cestistica del basket italiano, Anderson è perfetto». Generazione Z È stato il primo a dire “sì, ci sto!”: Liam Udom, il fratellino di Mattia in Scaligera fino a due stagioni fa, è un giovane alla ribalta. Con Sasha Grant e Nikola Nonkovic rappresentano il nuovo millennio. «Liam ha giocato in B, Sasha partiva dalla panchina, Nikola è un combattente venuto a rubare minuti ai compagni, e ci permette di collocare ogni giocatore all'interno del proprio tassello». La polizza assicurativa 38 anni e sempre competitivo, anche se non gli si può più chiedere di stare 30' in campo. Guido Rosselli sarà «il fratello maggiore, quello che ti tira un vaffa e ti consiglia. Il nostro anello di congiunzione, che insegna il mestiere in campo». Il contropiede «Ho la sensazione che ci divertiremo. Io sono gasato perché mi gasa tantissimo allenare questi giocatori, uno diverso dall'altro, con l'assetto portato a correre, che gioca con il tempo. Abbiamo i due palleggiatori (Penna e Caroti) in grado di alzare il ritmo, un maestro nell'eseguire come Guido Rosselli, Carven un finisher, e Johnson che è stato fra i primi cinque della A2 per punti prodotti». In alternativa, palla dentro l'area «dove c'è che sa muoversi bene, Candussi, Johnson e Pini: Udom e Nonkovic avranno di che imparare». Le avversarie Nel girone della Tezenis ci sono tre neopromosse, Chiusi, Fabriano e Nardò; le blasonate Udine e Cantù stanno dall'altra parte, «le incontreremo semmai nei playoff dove ci saremo, garantito. Avremo da correre anche nel senso chilometrico. Sarebbe stato più equilibrato un girone meritocratico tenuto conto dei piazzamenti dello scorso anno». Il valore? «Troppi team devono completare il roster coi due stranieri, noi abbiamo cercato di non indebolirci e confermare almeno il traguardo dello scorso anno».•.

Anna Perlini

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