<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pini, il riscatto e la rinascita «Tezenis, ora divertiamoci»

Dieci anni Gianluigi Pedrollo, presidente dal 2011Alessandro Ramagli altri tre anni con la Tezenis
Dieci anni Gianluigi Pedrollo, presidente dal 2011Alessandro Ramagli altri tre anni con la Tezenis
Dieci anni Gianluigi Pedrollo, presidente dal 2011Alessandro Ramagli altri tre anni con la Tezenis
Dieci anni Gianluigi Pedrollo, presidente dal 2011Alessandro Ramagli altri tre anni con la Tezenis

Cancellare il passato, per rinascere. La Tezenis ha voglia di riscoprire in fretta il valore di Giovanni Pini. Un top player per la serie A2, costretto la passata stagione a mordere il freno a causa dell’infortunio alla schiena. Il suo profondo talento ne è uscito indolenzito. Giovanni si è trovato a rincorrere se stesso dentro ad una stagione partita in salita e finita comunque in gloria. Da penultimi a quinti (fondamentale anche l’arrivo di coach Ramagli in sostituzione di Diana a torneo in corsa), fino ad arrivare alla semifinale play off persa poi contro la Reale Mutua Torino. Nuova Tezenis, nuovo Pini. La rinascita parte da subito? «Sono molto curioso di conoscere i nuovi compagni di squadra. Quest’anno sono state fatte delle scelte coraggiose. In positivo, naturalmente». Si è messo tutto alle spalle? Le ultime fatiche? Gli ultimi dolori? «Quest’anno ho voglia solo di giocare. Anzi, di divertirmi giocando a basket. Senza dover pensare ai vari problemi avuti l’anno scorso. Quest’estate ho lavorato tanto per tornare alla forma migliore. E quindi non vedo l’ora di iniziare a giocare». Quindi, Pini è un... nuovo acquisto? «Innanzitutto spero di riuscire a dare una mano alla squadra quando verrò chiamato in causa. Ho tanto desiderio di raggiungere degli ottimi risultati con la Tezenis». Quali sono le premesse? «La squadra ha talento, ha fisico, uno staff molto organizzato, anche una società molto organizzata. Quindi si sono creati tutti i presupposti per poter fare bene». Cosa chiede Pini a Pini? «Io voglio riuscire a dare il meglio di quello che posso dare, voglio riuscire a dare una mano alla squadra in tutte le fasi del gioco. E, come ho già detto, voglio divertirmi. E vincere. Perchè, vincere è la prima cosa». L’Italbasket ha regalato emozioni non solo olimpiche. Spunti per il futuro? «Ho seguito preolimpico e Giochi di Tokyo. E sono stato molto contento nel vedere emergere il talento giovane e per certi versi nascosto della nostra Nazionale. Siamo cresciuti alla distanza, arrivando a compiere anche imprese memorabili». Chi ha apprezzato di più tra gli azzurri? «Quello che mi ha impressionato di più negli ultimi anni è sicuramente Polonara. Abbiamo giocato insieme a Reggio Emilia, e già da lì si vedeva che aveva a disposizione grandi abilità, che ha saputo portare poi ad un livello superiore. Migliorando sotto tanti punti di vista. E, se siamo arrivati all’Olimpiade, riuscendo poi a fare il percorso che abbiamo fatto, è tanto merito suo». L’Italia del calcio, invece, ci ha regalato il campionato Europeo, un po’ a sorpresa. Chi l’ha impressionata? «Ho seguito un po’ tutte le partite. L’Italia era squadra giovane ma arrembante con voglia di divertirsi, correre e giocare al pallone». Il momento più intenso? «La semifinale contro la Spagna. Lì si sono decise tante cose. Poi, certo, la finalissima contro l’Inghilterra aveva un grandissimo valore. Ma L’Italia c’è arrivata superando ostacoli che potevano essere considerati insormontabile». L’uomo copertina? «Jorginho, perché ricopre un ruolo che a me piace tantissimo, cioè quello di dare ritmo e di mettere tutti a proprio agio. Il suo, tra l’altro, è stato anno clamoroso (ha vinto Champions e SuperCoppa con il Chelsea, oltre all’Europeo con l’Italia ndr) visto che ha vinto tantissimo. Sempre da protagonista». Ultimo pensiero sulla Tezenis? «Partiamo forte, vinciamo, divertiamoci. Non c’è bisogno di altro. Sono questi gli ingredienti giusti».•.

Suggerimenti