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La prima di Ramagli Esame severo a Biella «Viviamo di presente»

Secondo debutto veronese per Alessandro Ramagli
Secondo debutto veronese per Alessandro Ramagli
Secondo debutto veronese per Alessandro Ramagli
Secondo debutto veronese per Alessandro Ramagli

«Viviamo di presente». E il presente della Tezenis si chiama Biella. Il debutto, anzi, il nuovo esordio di Alessandro Ramagli sulla panchina della Scaligera (dopo il trienno che lo ha visto in gialloblù dal 2021 al 2015). Test severo, esame difficile, anche se i piemontesi, in questo ultimo periodo, sono stati indeboliti dal Covid. Ma la difficoltà della gara resta fuori discussione. Ramagli non è arrivato per «stravolgere, ma per capire, inserirmi nel modo migliore e trovare l’interruttore». Oggi sarà, per forza di cose, partita di passaggio tra l’era Diana e il nuovo mondo che andrà a disegnare Ramagli. «Giocheremo undici partite in 44 giorni. Ci sarà poco tempo per allenarci. Tutti dovranno imparare a dare qualcosa in più». L’infermeria è vuota, finalmente. Pini e Rosselli sono tornati nelle rotazioni. C’è da aspettare solo che trovino la condizione migliore. «Verona ha talento» ha confermato Ramagli. Dovrà, da qui in avanti, imparare a ritrovarsi. «Mettendo di più i piedi in area» ha sottolineato il coach «lavorando su difese efficienti e controllo dei tabelloni». Anche per Ramagli è nuovo inizio carico di entusismo: «Torno ad allenare una partita praticamente dopo un anno, quindi è per me un’emozione anche perché torno su un campo e in una città che mi è tanto cara; a Biella ho allenato per sei anni, abbiamo vinto un campionato di A2, in cui ero assistente, e abbiamo fatto cinque bellissime stagioni in serie A, in cui io ero capo allenatore. Loro sono una squadra che ha delle specifiche molto chiare: sono una squadra giovane, di grande energia, ben allenata. Non conosciamo ancora le loro dinamiche nelle rotazioni perché hanno avuto problemi di Covid, quindi potrebbero esserci giocatori al rientro o no, ma questo non cambia la struttura di squadra». Biella da scoprire. Biella ferita ma probabilmente piena di orgoglio. «È una squadra» continua Ramagli «che ti attacca su 28 metri, che difensivamente ha anche la capacità di proteggersi con difese tattiche, però, credo che in questa partita noi dovremmo essere attenti a noi stessi. Dobbiamo cercare di proporre un’identità di gioco nelle due metà campo che per noi è fondamentale se vogliamo pensare di risollevarci da una situazione che in questo momento non è la situazione che tutti volevano vivere». Verona, ad interpretare Ramagli, dovrà prima di tutto guardarsi allo specchio, per scovare vecchi difetti e porre rimedio. «Per primi siamo noi, io sono arrivato da due giorni, però è chiaro che qualche corda tecnica dovremmo toccarla, molte corde caratteriali dovremmo toccarle, perché è assolutamente fondamentale che si abbia una risposta soprattutto da questo punto di vista. Dal punto di vista emotivo e caratteriale è importante che facciamo vedere una faccia che non è la faccia che sempre abbiamo avuto in questo ultimo periodo, anche se poi in realtà ci sono state belle facce in alcune partite». La Tezenis ha bisogno di ritrovare se stessa. Ed un nuovo punto di equilibrio. «Questo up and down dal punto di vista emotivo è secondo me uno degli elementi che va curato in fretta». Palla a due alle 18. A Biella inizia la nuova era Ramagli. •

Simone Antolini

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