<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Diana furioso indica la via «Tezenis, contano i dettagli»

Il mantovano Davide Bonacini tiene a distanza Giovanni Tomassini FOTOEXPRESS ZATTARINAndrea Diana durante il match con lo Staff Mantova
Il mantovano Davide Bonacini tiene a distanza Giovanni Tomassini FOTOEXPRESS ZATTARINAndrea Diana durante il match con lo Staff Mantova
Il mantovano Davide Bonacini tiene a distanza Giovanni Tomassini FOTOEXPRESS ZATTARINAndrea Diana durante il match con lo Staff Mantova
Il mantovano Davide Bonacini tiene a distanza Giovanni Tomassini FOTOEXPRESS ZATTARINAndrea Diana durante il match con lo Staff Mantova

Ma quale aplomb britannico. A fine primo tempo (dell’ultima gara di SuperCoppa persa contro Mantova 69-71), Andrea Diana si è scagliato contro una sedia, l’ha afferrata, scossa, messa al tappeto. Poi si è diretto verso lo spogliatoio, consegnando alla porta che conduce ai vestiboli un montante degno dell’indimenticato Iron Mike (Tyson). Segni particolari: arrabbiatissimo. Diana, nonostante manchi un mese all’inizio del campionato, è già entrato nella sua personalissima trance agonistica. Arrabbiato con i suoi, arrabbiato pure con gli arbitri che con fischi (e non fischi) discutibili, lo hanno portato alla quasi esasperazione. Buon segno che il tecnico livornese abbia sangue bollente. La Tezenis in preseason ha perso Greene per infortunio (sabato ha svolto la prima fase di riscaldamento con la squadra) e ha dovuto fare a meno di Pini, fermato da noie lombari. Sul campo Verona ha perso due delle tre gare di SuperCoppa. E nelle precedenti amichevoli non aveva brillato. Cantiere aperto, attenuanti, assenze. Ma a perdere anche le sfide del martedì in famiglia, non piace a nessuno. ANALISI. Dice Diana: «Abbiamo fatto una brutta partita, questo direi è lampante. A livello di approccio, soprattutto nel primo quarto dove abbiamo segnato con fatica. È stata una partita dove abbiamo fatto fatica a prendere il ritmo e avere continuità, questo è un dato di fatto. Però all’interno di questa partita, come sempre, dobbiamo imparare a dare importanza alle piccole cose. Perché ci sta l’avere una giornata storta, ma non ci sta il commettere errori banali, che in situazioni di questo tipo risultano poi essere decisivi». ARRABBIATO. E Diana entra ancora più nel dettaglio delle sue arrabbiature: «Mi riferisco al canestro da tre punti di Cortese nel secondo quarto o al tiro concesso a Maspero a fine terzo quarto dopo una palla recuperata, che a conti fatti sono già sei punti subiti. Quando poi ti trovi punto a punto è chiaro che questi canestri diventano decisivi». RIFLESSIONI. Verona si è trovata a rincorrere. Risalendo faticosamente la china, ha lasciato energie essenziali per strada. Non sempre lucida (al tiro e nelle difese). Ha concesso troppo ad un avversario poco malleabile, scaltro e abile a portare dalla sua parte le situazioni “vaganti“ della gara. Diana annota: «L’altro aspetto che merita riflessione è sicuramente la lotta ai rimbalzi e soprattutto sulle palle vaganti. Quindi i secondi tiri concessi, le palle vaganti dove sono arrivati prima gli avversari sono altri fattori importanti nell’esito poi di una partita così combattuta. Nella giornata storta, che ci può stare sempre, l’errore tecnico ci può stare così come la poca continuità al tiro; però dobbiamo imparare a dare importanza alle piccole cose, perché alla fine son sempre quelle più decisive». ANNOTAZIONI. Verona, oggi, aspetta di conoscere attraverso i nuovi Dpcm, il percorso che l’aspetta. L’inizio del campionato è confermato, almeno per il momento, al 22 novembre, quando la Tezenis sarà ospite dell’Urania Milano al Palalido meneghino. Guarda caso, la stessa location dell’ultima partita dello scorso campionato, poco prima che iniziasse il lockdown. A breve verranno messe in agenda almeno altre tre amichevoli ad anticipare l’esordio in campionato. Sperando che non arrivino altre nuove e sgradite sorprese. •

Simone Antolini

Suggerimenti