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Serie A2

Buva, la «rockstar» diventata imprescindibile. E se torna Murphy?

Centro di gravità Ivan Buva ha cambiato le gerarchie d’attacco della Scaligera FOTOEXPRESS
Centro di gravità Ivan Buva ha cambiato le gerarchie d’attacco della Scaligera FOTOEXPRESS
Centro di gravità Ivan Buva ha cambiato le gerarchie d’attacco della Scaligera FOTOEXPRESS
Centro di gravità Ivan Buva ha cambiato le gerarchie d’attacco della Scaligera FOTOEXPRESS

Non esiste dualismo. Non può esistere. Kamari Murphy è raffinato pianista di classica. Ivan Buva è invece una rockstar atterrata sul palco del Forum.

Questo per rispondere alla domanda: ma se Murphy torna per i play off chi gli farà posto? Buva o DeVoe? Il problema, che può essere visto pure come un’opportunità, considerato che Verona si ritroverà con un “insurance guy (lo straniero di riserva ndr) per i quarti play off, oggi non esiste. Buva è di altro pianeta per tutti: viaggia con 25 punti di media e 10 rimbalzi, ha cambiato faccia alla Tezenis, è centro dominante della categoria, si è preso la leadership e adesso pare che la Scaligera lo stia “digerendo“ molto bene. Il problema iniziale è stato quello dell’accettazione.

Buva è accentratore, leader innato. Non semplice da digerire. Pretende la palla, “fagocita“ tiri, ha cambiato le gerarchie d’attacco, ha reso Verona dannatamente verticale e profonda. Certo, non difende ancora durissimo come vorrebbe Ramagli. Benissimo in post, benissimo al rimbalzo, da rivedere appunto nella tenuta degli accoppiamenti difensivi. Ma la gara di Torino ha dimostrato che oggi Buva può essere accettato dalla Scaligera. Ivan toglie responsabilità ma non toglie luce agli esterni scaligeri. Buva, magari, garantisce una minore copertura difensiva rispetto al miglior Murphy, ma la sua straripante forza fisica lo rende dominante oltre misura. L’uomo dal quale andare spesso. Non sempre.

Al Gianni Asti di Torino ha funzionato il lavoro con gli altri lunghi: Vittorio Bartoli ha sfiorato la “doppia doppia“, Gazzotti ha avuto spazio e momenti dedicati. E mancava Esposito, pezzo pregiatissimo sotto canestro. E gli esterni? Udom, Stefanelli, DeVoe e Penna non sono usciti per nulla penalizzati dentro al nuovo sistema Buva. Verona ha dimostrato di poter essere - senza perdere equilibrio - sufficientemente perimetrale. E quando da tre non funziona, si torna da Buva. Nessuna forzatura, ma una invidiabile carta jolly.

E Ivan insieme a Murphy? Difficile ipotizzarlo. La soluzione andrebbe a togliere profondità ed equilibrio (nonostante DeVoe non abbia mai convinto fino in fondo) alle rotazioni degli esterni. Murphy tornerebbe “a freddo“, Buva è “caldissimo“. E forse l’unico a non porsi il problema è Ramagli.

Simone Antolini

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