<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il video

La «Santa Lussia» di Anderson e Smith: i due campioni alle prese con le tradizioni veronesi

I due recitano, tentando di seguire la cadenza dialettale, la poesiola che i veronesi imparano da bambini
Il video pubblicato sulla pagina Fb della Scaligera Basket
Il video pubblicato sulla pagina Fb della Scaligera Basket
la Santa Lussia di Karvel e Smith

Bravi in campo, decisivi a Treviso, promossi nella recita di Santa Lucia. Karvel Anderson e Taylor Smith si prestano a replicare, tentando di seguire la cadenza dialettale, la poesiola che i bambini veronesi imparano subito dopo essersi messi in piedi.

 

Un po' di fatica all'inizio, poi compreso il significato della poesia i due giocatori di Ramagli (17.3 la media punti di Anderson e 11,7 di Smith con 7.9 rimbalzi) hanno preso ritmo, un po' come la partita di domenica a Treviso contro la Nutribullet (77-79), scontro diretto vinto dai gialloblù che hanno lasciato all'ultimo posto la squadra della Marca con Reggio Emilia.

 

Leggi anche
Santa Lucia: la storia della «santa degli occhi» che porta i regali ai bambini

La leggenda di Santa Lucia (dal sito del Comune di Verona) - Racconta che nel XIII secondo era scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi” che colpiva soprattutto i bambini: la popolazione decise allora di chiedere la grazia a S. Lucia, con un pellegrinaggio alla chiesa di S. Agnese. Per convincere i piccoli ad affrontare il freddo i genitori promisero che, se avessero ubbidito, la Santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, tanti doni. L'uso di portare i bambini nella chiesa di sant’Agnese (demolita nel 1837) in piazza Bra determinò la presenza in piazza di venditori di dolciumi e balocchi, per cui “i banchetti di santa Lussia” divennero una presenza tradizionale.

Anna Perlini

Suggerimenti