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Play off, sfida aperta Ma Milano ha più frecce L’Nbv è KK-dipendente

Thomas Jaeschke in attacco FOTOEXPRESS
Thomas Jaeschke in attacco FOTOEXPRESS
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Una sfida apertissima. Una di fronte all’altra ci saranno due squadre che probabilmente non hanno espresso ancora tutto il loro potenziale anche perché hanno entrambe vissuto una stagione piuttosto travagliata tra atleti positivi e infortuni. Milano e Verona se la giocheranno fino alla fine: il turno preliminare dei play off per accedere ai quarti e sfidare la capolista Perugia è davvero aperto. Le due formazioni, in campionato, vantano una vittoria a testa negli scontri diretti: all’andata vinse Milano 3-1 e al ritorno si imposero i gialloblù con lo stesso risultato. Ma Milano, che ha chiuso la regular season all’ottavo posto a 33 punti (10 in più di Verona, nona), rispetto ai gialloblù ha avuto un cammino più omogeneo: ha sempre alternato vittorie e sconfitte e si è tolta anche delle belle soddisfazioni, come le due vittorie contro Modena, il 3-0 a Trento o il tie break contro la Lube (poi perso). A proposito di tie break, la squadra di Piazza ne ha giocati ben 7, vincendone 4 e perdendone 3, mettendo a segno 16 punti all’andata con 6 vittorie. E 5 al ritorno ma con 17 punti. Verona, al contrario, al ritorno è calata: solo 3 vittorie con 11 punti rispetto alle 4 dell’andata e ai 12 punti. Unico vero acuto il successo con Trento all’andata vinto per 3-0 (al ritorno perso 3-2). Ma bene anche la vittoria su Monza all’andata e su Vibo al ritorno. Guardando invece le percentuali, Verona è in vantaggio in attacco (47,1% rispetto al 46,5) e soprattutto al servizio (105 totali, 1,24 a set, rispetto agli 82 totali e 0,92 a set di Milano). L’Allianz, però, è migliore a muro con 192 punti (2,16 a set) rispetto ai 175 (2,06 a set) dei gialloblù. Parlando della squadra, Milano ha dimostrato di essere più duttile di Verona grazie a una panchina più lunga e assortita oltre che all’importante innesto di Urnaut a stagione in corso. Piazza ha potuto fare fronte alle assenze per infortunio, vedi Patry, con più soluzioni di gioco, schierando per esempio come opposto prima Weber e, successivamente, utilizzando con successo Ishikawa (top scorer del team con 302 punti). A Verona, invece, aspettando ancora la continuità di Jaeschke, e la crescita del giovanissimo Jensen, tutto ruota sempre attorno a Kaziyski, il trascinatore della squadra. Se lui si inceppa, la squadra va a picco. E questo è il punto debole della Nbv: è troppo Matey-dipendente. Il capitano, infatti, nonostante i suoi 36 anni, è un evergreen con percentuali da campione: 3° nella classifica dei bomber dietro ad Abdel-Aziz e Leon a 370 punti, e settimo nella graduatoria degli ace con 33 centri. Lontanissimi tutti i suoi compagni: Jaeschke è 18° con 265 punti, mentre per quanto riguarda gli ace, dopo KK c’è Jensen, che è però 32° a 15 ace (non ha fatto tutta la stagione). Milano, che non ha giocatori nei primi 20 per gli ace, è più forte a muro: Piano è terzo in classifica in questo fondamentale con 46 punti, Kozamernik è quarto a 45. Verona qui arriva al 13° posto con Aguenier (38) •

Marzio Perbellini

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