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Cresce la padelmania a Verona: oltre venti campi, boom di praticanti

Una partita di Padel
Una partita di Padel
Una partita di Padel
Una partita di Padel

Padel mania. Un boom senza limiti, continuo, dilagante, irrefrenabile. In Italia, nel Veneto, a Verona. Ormai tutti giocano a padel, uno sport capace di coinvolgere uomini e donne, giovani e attempati signori. Pochi i limiti d'età, pochi i problemi per avvicinarsi ad una disciplina sportiva che sta letteralmente esplodendo. E non solo per i praticanti. Fioccano, infatti, le strutture della nostra provincia che ospitano i campi da padel


Ma andiamo con ordine e vediamo nei numeri quella che è davvero una febbre da padel. «In Italia - afferma Gianni Milan, vicepresidente della Federazione italiana Tennis con delega al settore padel - abbiamo circa 80mila tesserati, un numero sottostimato perché i giocatori di padel saranno circa un milione e mezzo. Molti ancora, però, non sono iscritti alla Federazione così come anche alcune strutture non sono legate alla Federazione. Ma inevitabilmente accadrà che tutto questo movimento entrerà a far parte della Federazione e per questo posso già annunciare che alla prossima assemblea nazionale verrà presa una decisione molto importante. Si dovrebbe cambiare l'acronimo della Fit, ossia federazione italiana tennis, in Fitp, federazione italiana tennis e padel. Questo credo che sia la prova più evidente di come il padel sia un movimento che scoppia di salute e che sta raccogliendo sempre più giocatori, sia agonisti che amatoriali. Come Federazione, infatti, lavoriamo per una crescita anche tecnica dei nostri giocatori». 
«Sono poi dell'idea - aggiunge Milan - che a breve, visto anche l'interesse che questo sport sta acquisendo in Nazioni importanti come gli Stati Uniti, diverrà sport olimpico, penso alle Olimpiadi del 2028». 


Non è una moda. Milan, vicentino di nascita, sottolinea anche come «padel e tennis sono destinati a coesistere. Un tennista che gioca a padel si diverte, anche se all'inizio sembra tutto così strano. E sono assolutamente convinto che il padel non sia una moda, una meteora come lo fu lo squash. Il padel mi ricorda il tennis degli anni '70. Tutti giocavano, ci fu un'esplosione di giocatori e di campi, ma il tennis non è stata certamente una moda. È una certezza dello sport italiano». 

 

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In Veneto ci sono, dati della scorsa primavera, 222 strutture per il padel, un numero che al prossimo censimento sarà decisamente aumentato. A guidare il gruppo il Lazio, regione dove è sbarcata questa disciplina nata negli Stati del Sud America, Argentina su tutti, sono addirittura 1320. Verona non è esente dalla padel mania. Anche in riva all'Adige si gioca e continuano a crescere le strutture che ospitano i campi. Roberto Bagliardini è il delegato provinciale della Fit. Lucida la sua analisi. «Il padel ha avuto una crescita inarrestabile. Molti praticanti sono autentici amatori e molte strutture non sono ancora collegate alla Federazione. A Verona ne abbiamo nove aderenti alla Fit ma saranno una ventina i campi in cui si gioca per la provincia. I dati più recenti, quelli di fine giugno, dicono che a Verona abbiamo qualcosa come 210 agonisti tra i maschi e 42 tra le femmine. Ma a spanne i non agonisti saranno circa il doppio. E sono numeri destinati a salire». Padel mania appunto. Un vero e proprio fenomeno di massa, uno sport alla portata di tutti e che può essere praticato da chiunque. E allora racchetta alla mano e padel sia.

Sandro Benedetti

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