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Il lutto

Addio a Paolo Rossi, eroe del Mundial 82. Camera ardente allo stadio Menti, i funerali sabato mattina in Duomo

Addio a Paolo Rossi, aveva 64 anni

Lutto cittadino e bandiere a mezz’asta nei palazzi comunali per la scomparsa di Paolo Rossi, a cui Vicenza il 18 febbraio di quest’anno aveva assegnato la cittadinanza onoraria. Il lutto cittadino rimane proclamato fino al giorno del funerale, che si terrà sabato 12 dicembre alle 10.30 in Cattedrale a Vicenza e al quale saranno ammessi solo gli invitati della famiglia. Venerdì 11 dicembre, la camera ardente allo stadio Menti dalle 15 alle 20: il feretro arriverà intorno alle 13 scortato da polizia locale. «Abbiamo deciso con prefetto, questore e società di aprire la camera ardente - ha detto il sindaco Rucco durante il consiglio comunale che si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Pablito - Credo che i vicentini abbiano il diritto di salutare Paolo Rossi: per noi non era il giocatore, ma un amico, un concittadino, un vicino di casa». 

 

Rossi si consacrò poi nel Perugia del primo sponsor sulle maglie e divenne Pablito nell’estate del 1982, due anni dopo il suo passaggio alla Juventus. Non fu facile per la punta toscana tornare a calcare i campi, dopo aver perso l’Europeo casalingo del 1980 per una squalifica di due anni a causa di una presunta combine di Avellino-Perugia, match in cui peraltro segnò una doppietta. Rossi tornò giusto in tempo per togliere il posto al romanista Roberto Pruzzo, che finì la stagione da capocannoniere, e per prendere per mano la Nazionale di Enzo Bearzot ai Mondiali di ’Spagna 1982’.

 

 

Dopo una prima fase non certo esaltante, Rossi si trasformò come per magia in Pablito, realizzando tre reti al Brasile dei fenomeni Zico e Falcao, due in semifinale alla Polonia di Boniek e uno, il primo, nel match per il titolo al Santiago Bernabeu di Madrid con la Germania Ovest di Rummenigge, vinto dagli azzurri per 3-1 sotto gli occhi felici del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Una cavalcata incredibile per un attaccante definito "di rapina" per un fiuto del gol che nel tempo ha avuto pochissimi rivali. Insieme a Roberto Baggio e Christian Vieri, Rossi detiene ancora il record italiano di marcature in una rassegna iridata a quota 9 gol, ed è stato il primo giocatore (eguagliato dal solo Ronaldo, quello verdeoro) ad aver vinto nello stesso anno il Mondiale, assieme al titolo di capocannoniere, e il Pallone d’oro. Rossi fa incetta di trofei anche in maglia bianconera, mettendo in bacheca due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e, dulcis in fundo, la Coppa dei Campioni 1984-1985.

 

Successivamente passò al Milan e al Verona, dove a 31 anni, e dopo una lunga serie di infortuni e problemi alle ginocchia, diede addio alla carriera agonistica. Rossi occupa la 42esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del ventesimo secolo pubblicata dalla rivista World Soccer e nel 2004 è stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelè e dalla Fifa in occasione del centenario della federazione. Pablito però non è stato solo un grande campione. Come cantante, ha realizzato nel 1980 un 45 giri dal titolo «Domenica, alle tre» il cui testo tratta il tema del rapporto tra i calciatori e le proprie compagne. Nel 1999 è stato candidato alle elezioni europee per Alleanza Nazionale, nella circoscrizione Nord-Est e nel 2000 alla presidenza della Lega Pallavolo Serie A femminile, senza tuttavia essere eletto. In televisione è stato opinionista sempre misurato e competente per varie emittenti quali Sky Sport, Premium Sport e Rai.

 

Nel 2011 ha partecipato a «Ballando con le stelle» come concorrente. A Vicenza aveva aperto un’agenzia immobiliare insieme all’ex compagno di squadra Giancarlo Salvi (scomparso nel 2016) e possedeva inoltre un complesso agrituristico a Bucine (Arezzo). Lascia la moglie Federica Cappelletti, sposata in seconde nozze nel 2010, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro. E un vuoto incolmabile in chi l’ha conosciuto o solo visto in tv andare all’assalto del mondo.

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