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«Luna Rossa, che avventura Ma il mio Garda mi manca»

Celon... dynasty: anche Matteo si prepara per l’America’s Cup
Celon... dynasty: anche Matteo si prepara per l’America’s Cup
Celon... dynasty: anche Matteo si prepara per l’America’s Cup
Celon... dynasty: anche Matteo si prepara per l’America’s Cup

Matteo Celon, classe 1996, figlio del grande Claudio “Ciccio” Celon, è l’unico velista veronese a fare parte della squadra di Luna Rossa Prada Pirelli, il consorzio italiano che è in corsa per l’America’s Cup 2021, la sfida velica più antica e prestigiosa al mondo. Celon junior quindi segue le orme del papà, che con Luna Rossa vinse nel 2000 a Auckland la Luis Vuitton Cup e nel 2007 la Coppa America con Alinghi, nelle acque iberiche di Valencia. Il «Celoncino» da più di un anno e impegnato a Cagliari con team capitanato da Max Sirena, a cui il patron di Luna Rossa Patrizio Bertelli ha affidato le sorti di questa sfida iper tecnologica, la sesta per Bertelli & C. A poche settimane dal varo dell’ultima Luna Rossa, una barca avveniristica costruita da 90 persone in 78mila ore lavorative, siamo andati a trovarlo nel suo quartier generale, al molo Ichnusa del porto di Cagliari. «I primi rudimenti di vela li ho imparati da Chicca Salvà a Castelletto nella sede del Circolo Nautico di Brenzone», ricorda. «Poi mi sono dedicato all’atletica leggera a Caprino. Il mio allenatore è stato Matteo Segattini. Verso i 17 anni ho ripreso con la vela, prima a Castelletto e poi alla Fraglia Vela Malcesine con il Laser. Per tre stagioni e ho fatto parte della squadra agonistica della FV Malcesine, seguita dal mitico coach Valerio “Puccio” Brighenti. Poi l’anno scorso è arrivata la chiamata di Luna Rossa e ho partecipato alle selezioni del progetto New Generation voluto da Patrizio Bertelli. L’obiettivo di questa iniziativa è portare giovani all’interno del team sportivo. È andata bene. Al termine di un circuito di regate con la classe TP 52 sono entrato a far parte di questo straordinario gruppo. Mi occupo della parte meccanica della barca. Il mio capo è un ingegnere. Questa mia occupazione è propedeutica ad un mio futuro impiego in barca». E ancora: «Qui le giornate sono intense. Sveglia alle 6 e mezza e alle 7 e un quarto sono già alla base. Alle 7 e 30 inizia l’allenamento in palestra che termina verso le 9. Dopo la colazione, alle 9.30, comincia l’attività nella base. Dalle 12.30 alle 13.30 c’è la pausa pranzo. Poi si riprende a lavorare fino alle 20. Quindi riprendo l’allenamento in palestra fino alle 21.30. Dopo la cena e un’oretta di riposo faccio esercizi di stretching prima di andare a letto. Io sono il più giovane del gruppo. Qui è molto importante lo spirito di squadra. Per affrontare un impegno così intenso è fondamentale la passione, mettersi in gioco e fare sempre qualcosa in più in allenamento. Qui noi stiamo affrontando una sfida ad altissimo livello ed è necessario dare il massimo sempre ed essere umili. Così», aggiunge, «si può imparare molto e si guadagna la fiducia degli altri. Certo ho nostalgia della mia famiglia, del lago di Garda e dei miei amici ma sono anche contento di vivere questa esperienza che per molti rappresenta un sogno». Il primo appuntamento agonistico in vista della finale della Coppa America che si disputerà nel marzo 2021, è in programma l’anno prossimo proprio a Cagliari, dal 23 al 26 aprile. L’evento sarà la prima serie di regate preliminari alla 36esima America’s Cup presented by Prada, l’America’s Cup World Series (ACWS). Seguiranno altri due eventi la cui sede e data non state ancora stabilite. Poi, dal 10 al 20 dicembre, a Auckland, sono in calendario le Christmas Race. Tra gennaio e febbraio 2021 si correrà la selezione tra gli sfidanti, la Prada Cup Challenger’s Selection Series, che designerà la barca che affronterà i detentori della coppa, New Zealand, a marzo. •

Luca Belligoli

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