Anche Giancarlo Romairone esalta il Legnago. L’ex direttore sportivo del Chievo, l’ultima parentesi alla Triestina, sabato dalla tribuna del Silvio Piola di Vercelli ha immagazzinato tanti spunti interessanti. A partire dal collettivo creato da Massimo Donati.
«Una squadra dinamica, bella a vedersi, con giocatori e soluzioni tattiche interessanti dove il concetto di squadra viene prima di tutto», la prima fotografia di Romairone, di casa a Vercelli, del Chievo anche attaccante ai tempi della Serie C.
Occhi puntati anche sui tanti talenti del Legnago, in primis Elia Giani di proprietà del Pisa con cui è legato da un altro anno di contratto. «Ero curioso di vederlo dal vivo», racconta Romairone, «me l’hanno segnalato più volte ma ovviamente lo conoscevo già. Di qualità ne ha, mi è piaciuto, a Legnago sta raccogliendo quel che non aveva fino in fondo ottenuto negli anni precedenti. Ci sta, gli attaccanti soprattutto hanno i propri tempi. Giusto aspettarli».
Non solo Giani però, a catturare Romairone per motivi diversi anche Van Ransbeeck e Diaby. «Premetto: si vede che nel Legnago c’è la mano di un allenatore bravo come Donati e alla base l'opera di una società seria. È giovane Donati, ha voglia di fare strada e ha tutto per riuscirci. Van Ransbeeck ha segnato un gol splendido, ha 29 anni anni e quindi non è più giovanissimo ma le sue qualità sono indubbie. Per la Lega Pro è un signor giocatore. Anche la fisicità di Diaby ti cattura, non sarà tecnicamente fortissimo ma in mezzo al campo è un fattore notevole. Bravo il Legnago, bravo Donati. Si vede che alla base ci sono competenza ma anche passione e tanto lavoro di qualità».