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SERIE C

Blitz in trasferta: Rocco stappa, il Legnago brinda

di Riccardo Perandini
Vittoria di misura (0-1) dei biancazzurri sul campo della Pro Sesto. Basta una rete del bomber a fare felice Donati, ora al nonoposto
Vale oro La zampata di Rocco che consegna i tre punti al Legnago FOTOEXPRESS
Vale oro La zampata di Rocco che consegna i tre punti al Legnago FOTOEXPRESS
Massimo Donati del Legnago (Perandini)

Fuori l’inverno, ma nell’anima è primavera. Il Legnago sbanca il Breda di Sesto San Giovanni. Decisivo il graffio di capitan Rocco. Rete di rabbia, da condottiero vero. Risolutore di novantacinque minuti di ruvida battaglia nel gelo.

Il Legnago è l’emanazione di ciò che è stato Donati da giocatore ed è ora da tecnico: forte nello spirito e tonico sulle gambe, concreto palla al piede, elegante il giusto, senza concessioni ad una futile estetica. Sono tre punti d’oro: è dolce la notte biancazzurra a quota ventidue punti. Subito dentro il senso dell’incontro il Legnago. Corto tra i reparti, intenso, in primis sul piano mentale. Si lotta e si pattina nel gelo del Breda.

Freddo e battaglia

Ci sono tre gradi a Sesto San Giovanni. Sugli spalti i paganti sono un inno alla bellezza del calcio come espressione di un territorio e della sua gente: duecento anime pronte a sfidare il freddo, chi con la coperta, chi col plaid, chi incappucciato. Il manto erboso è fisiologicamente allentato. La fascia adiacente la tribuna è ricoperta da una coltre di brina pronta a ghiacciarsi. Ma si gioca: è battaglia vera sin dal principio.

Il Legnago ha un modulo fisso solo l’istante prima del fischio d’inizio. Ma nel 3-4-1-2 disegnato da Donati contano le posizioni, l’occupazione degli spazi: Motoc spesso si abbassa a schermare il trio difensivo (Noce-Martic-Pelagatti), Van Ransbeeck oscilla tra compiti di affiancamento al muscolare Diaby in mediana. Davanti capitan Rocco è il faro offensivo, Giani parte largo per poi sgasare in frequenti convergenze nel cuore della retroguardia sestese.

Come al 20’, quando l’ex Pisa vola in serpentina in assolo sino al limite. Sinistro incrociato, traiettoria troppo centrale: para Del Frate. Più Legnago che Pro Sesto mentre il cronometro scorre oltre la metà della frazione. Fortin soffre solo il freddo: insidie da Bruschi, Arras e Petrungaro non ne arrivano. Funziona tutto nel piano di Donati. Zero rischi, la sensazione di poter colpire con la qualità dei propri uomini migliori.

Ritmi alti

Quadro teorico che diventa realtà al 33’: Rocco e Giani sgomitano tra Giorgeschi, Toninelli e Marianucci tra mille carambole. Rocco sguscia via di rabbia e infilza Del Frate. Ottavo sigillo. La Pro reagisce da corner: Toninelli incorna a rete ma Fortin smorza a terra. Duplice fischio. Ripresa di gestione. Legnago contenitivo, compatto tra i reparti ma senza barricate. La Pro alza i ritmi di una manovra che non può decollare più di tanto.

Logico che la contesa viaggi sul binario dei duelli individuali. Fattore in cui il Legnago regge egregiamente. Urla Donati. Chiede ordine. È lungo il brivido che corre lungo la schiena quando Fortin in uscita perde per un istante il pallone: rialzata veloce, sfera di nuovo nelle mani. Viaggia in contropiede il Legnago quando può. Bellissimo quello orchestrato da Martic e Giani, non fosse per un ultimo tocco troppo lungo per armare il tiro contro Del Frate uscito in presa bassa. La Pro tenta l'assalto finale: senza fortuna. Notte di festa per il Legnago.

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