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debutto in Lega Pro

Balbo, buona la prima. Donati: «È il mio idolo»

di Alessandro De Pietro
Il trequartista della Primavera del Legnago ha giocato alcuni minuti contro il Mantova. Con i complimenti del mister
Giacomo Balbo, trequartista della Primavera del Legnago
Giacomo Balbo, trequartista della Primavera del Legnago
Giacomo Balbo, trequartista della Primavera del Legnago
Giacomo Balbo, trequartista della Primavera del Legnago

Ci ha messo meno di un minuto Giacomo Balbo, domenica 28 aprile a Mantova al debutto assoluto in Serie C, a diventare un pallino di Massimo Donati, 314 partite in Serie A e 25 fra Champions League e Coppa Uefa in una carriera passata anche dal Milan.

«È il mio idolo», ha detto sorridendo Donati dopo la partita di Mantova ripensando all’entrata decisa di Balbo sul capitano Burrai al primo pallone fra i professionisti. «Ci vuole sempre massima determinazione, ma vale per tutti. Quel che ho detto a Balbo prima che entrasse, quel che ha fatto al di là del giallo che ha preso».

La giornata di gloria di Balbo, alla prima presenza in Lega Pro, è stata resa ancor indimenticabile dall’investitura successiva di Donati. «È stato un grande orgoglio per me, se penso alla carriera che ha avuto il mister e al tipo di giocatore che è stato», la gioia di Balbo, troppo giovane quando Donati era in Serie A ma aiutato a più riprese da YouTube dove s’è visto alcune delle partite più belle del suo allenatore, soprattutto la vittoria del 2007 in Coppa dei Campioni del Celtic di Donati davanti ai suoi vecchi compagni del Milan.

Al Legnago fin dai Pulcini, padovano di Casale di Scodosia, Balbo finita la gara è corso verso la curva del Martelli dove c’erano una cinquantina di tifosi del Legnago compreso suo padre Nicola e l’amico Filippo Buoso, giocatore dell’Adriese in Serie D.

Nicola Salisburgo il suo primo allenatore al Legnago, fino a Donati passando da Davide Pellegrini alla Primavera. S’ispira a Dybala, fra l’altro compagno di Donati ai tempi del Palermo, in panchina in Serie C per la prima volta all’andata nella trasferta di Lumezzane ma senza mettere piede in campo.

Tutt’altra storia col Mantova, da quei sette minuti giocati davanti a seimila spettatori fino ai complimenti di Donati.

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