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La dote nascosta di Verona È il team che fa meno errori

Un attacco di Edoardo Caneschi nel match con Piacenza FOTOEXPRESSThomas Jaeschke in attacco nel match contro Milano FOTOEXPRESS
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Il dato emerge puntuale alla fine di ogni partita: che abbia vinto o perso, Verona è quasi sempre la squadra che ha fatto meno errori. Se si sommano quelli commessi in battuta, attacco e ricezione, i gialloblù, nella classifica delle palle sciupate, la spuntano quasi sempre perché sono quelli che sbagliano di meno. Come dire: se faticano a mettere giù la palla, almeno non regalano punti diretti agli avversari. E questo a volte paga anche in termini di vittorie. Analizzando i numeri della Superlega, pur con differenze di partite giocate tra i vari team, Verona, per numero complessivo di errori, si piazza alle spalle solo della Lube, che ha però giocato un match in meno (e quindi ha meno errori da conteggiare). L’Nbv, in questa particolare classifica, è a quota 438, i marchigiani a 417. Segue Milano a 439 (ma l’Allianz ha ben due match in meno). Poi arriva Modena a 453. E molto staccati tutti gli altri. In fondo a questa graduatoria c’è Padova con 596 punti regalati. Poi, in ordine sparso, Vibo ne ha 509, Perugia 445 e Trento 524. E se la battuta non è di certo il fondamentale dove Verona brilla - anche se ultimamente ha invertito la rotta grazie alla crescita dai nove metri di Jaeschke e Jensen, che sono accorsi in supporto a Kaziyski, fino a qualche settimana fa l’unico a incidere al servizio (sesto con 28 ace, in testa c’è Abdel-Aziz con 57)- è anche vero però che qui limita gli errori al massimo: 234. Seconda solo a Milano, che ha, come detto, due partite in meno. E se questo punto, forse, non è così significativo considerato che le squadre che hanno tutti i battitori al salto, come Trento, commettono più errori rispetto a quelle, come Verona, che alternano top spin e float (un giocatore che batte al salto ha percentuali di errore tra il 15 e il 20%, gli altri, ovviamente le hanno più basse, e cioè, tra l’8 e il 15), molto più importante, come dato, invece, è quello dell’attacco e dove limare gli sbagli può fare la differenza, soprattutto quando si affrontano squadre che sono più o meno allo stesso livello tecnico. Questo si è rivelato vero, per esempio, nella sfida di Verona contro Cisterna con Peslac al palleggio al posto di Spirito. Il regista, per evitare il più possibile errori - non avendo forse ancora molto feeling al centro - non ha praticamente mai giocato con i centrali (Caneschi, addirittura, non ha ricevuto nessun pallone) e si è affidato quasi esclusivamente alle bande. Così Verona l’ha spuntata proprio grazie al minor numero di errori in attacco: l’Nbv ha fatto solo 3 errori (1 per set), mentre i laziali 9 (3,5,1). 6 punti che se si considera il punteggio finale (23-25, 22-25, 23-25) hanno avuto un gran peso. In questa classifica, e cioè quella delle palle sciupate in attacco, i gialloblù sono quarti a quota 104. Meglio di loro solo Modena (87), la Lube (90) e Perugia (102). Verona si piazza quarta anche rispetto agli errori in ricezione, vale a dire gli ace subiti. Giusto dietro alle corazzate del campionato. A quota 100 ci sono i gialloblù preceduti da Perugia a 68, dalla Lube a 79 e da Trento a 97. •

Marzio Perbellini

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