<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Mondiali di nuoto

Italia da record in vasca. L'oro veronese di Ceccon: «L'abbiamo difeso e fatto crescere»

PILATO E CECCON MEDAGLIA D'ORO

Thomas Ceccon campione nei 100 dorso col record del mondo. Benedetta Pilato e Nicolò Martinenghi campionessa e campione del mondo dei 100 rana.

Dopo appena tre giorni di finali alla Duna Arena di Budapest, l'Italia ha già tre ori nel medagliere iridato, in tre distanze olimpiche. Eguagliati i record di Budapest 2017 (Gabriele Detti negli 800, Gregorio Paltrinieri nei 1500 e Federica Pellegrini nei 200 stile libero) e Gwangju 2019 (Simona Quadarella nei 1500, Gregorio Paltrinieri negli 800 e Federica Pellegrini nei 200), ma restano ancora 5 giorni, con i 50 dorso di Ceccon i 50 rana di Martinenghi da vivere tutti d'un fiato e una lunga estate che terminerà a Roma con i campionati europei.

 

Dice il tecnico Alberto Burlina che ha voluto Ceccon al centro federale a 16 anni, la stessa età in cui Federica Pellegrini si era trasferita alla piscina di via Galliano per Alberto Castagnetti: «Le aspettative su Thomas sono sempre state molto alte, quindi grazie alla Federazione Italiana Nuoto e alla sua società (Leosport) abbiamo sempre cercato di difenderlo, proteggerlo e farlo crescere gradualmente. Il lavoro al centro federale è perfetto. Il ragazzo ha a disposizione tutto ciò che occorre per allenarsi nelle migliori condizioni possibili. La soddisfazione per le medaglie in staffette alle Olimpiadi, ma anche un misto di delusione e rabbia per il quarto posto individuale nei 100 dorso l'hanno spinto ad impegnarsi sempre di più. Questo risultato dev'essere considerato un inizio e può essere sicuramente trasformato in ottime prestazioni nello stile libero».

Domenica Nicolò Martinenghi ha vinto il primo oro italiano nei 100 rana; Ceccon cancella il tabù nel dorso che finora aveva visto solo Stefano Battistelli sul podio con l'argento nei 200 dorso a Perth 1991, emulato tre anni dopo ai mondiali di Roma 1994 da Lorenza Vigarani: unica nuotatrice italiana a medaglia nella specialità che si nuota all'insù.

E poi c'è Benedetta Pilato, la campionessa minorenne che conquista il mondo nei 100 rana. La 17enne tarantina vince in 1'05"93 (in semifinale 1'05"88) precedendo di cinque centesimi la tedesca Anna Elendt, autrice del miglior tempo delle semifinali in 1'05"62. Ma si sa, la finale è un'altra gara. Ci vuole coraggio, temperamento e sfrontatezza, quella che non manca alla vicecampionessa mondiale dei 50 a Gwangju, allenata da Vito D'Onghia per il CC Aniene, e dal 16 giugno entrata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, che ha vinto qui anche il titolo europeo nella primavera del 2021 stabilendo il record mondiale. «Era la mia prima finale mondiale nei 100 rana e già ero contenta di averla raggiunta - racconta Pilato - Aver vinto è davvero sorprendente. Prima della gara piangevo di gioia per Ceccon che mi ha fatto rivivere le sensazioni provate quando ho stabilito il record mondiale e adesso eccomi qua con l'oro al collo. Sono stracontenta e soddisfatta del mio lavoro e del mio percorso. Dall'argento di Gwangju sono cambiate moltissime cose. Sono tre anni che sembrano molti di più perché le aspettative sono sempre più impegnative. Ho avuto anche un po' di problemi fisici che mi hanno condizionato, ho imparato a reagire positivamente ai risultati negativi. Sto crescendo anche se resto sempre la più piccola della squadra, quindi me la godo. Siamo una nazionale fortissima. Dopo la finale di Ceccon ho pianto per lui ma mi sono anche caricata. Siamo uniti, vinciamo, sembra venire tutto facile».

Anna Perlini

Suggerimenti