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Zaccagni tra Juric e Mancio. Euro 2021 non è un sogno

Mattia Zaccagni ha messo a segno a Bergamo la sua prima rete stagionale FOTOEXPRESSIl ct della Nazionale Roberto Mancini
Mattia Zaccagni ha messo a segno a Bergamo la sua prima rete stagionale FOTOEXPRESSIl ct della Nazionale Roberto Mancini
Mattia Zaccagni ha messo a segno a Bergamo la sua prima rete stagionale FOTOEXPRESSIl ct della Nazionale Roberto Mancini
Mattia Zaccagni ha messo a segno a Bergamo la sua prima rete stagionale FOTOEXPRESSIl ct della Nazionale Roberto Mancini

Se ti punta, non lo prendi. Lo stato di grazia è tale che Mattia Zaccagni può essere solo abbattuto dalla contraerea nemica, disposta a tutto per togliere Zac dalle nuvole. Trentadue falli subiti da inizio stagione a oggi. Il giocatore più tartassato d’Italia (alla pari di Rodrigo De Paul dell’Udinese). Significa molto. Significa che Mattia ha tempi di gioco perfetti, inneschi rapidi, una padronanza del corpo e della palla quasi perfetti. Pure personalità. Abbonato, ormai da tempo, agli uno contro uno. Sfrutta al meglio i suoi isolamenti di gioco. DAI E VAI. Abile nel “dare“ e “ricevere“ palla. Perfetto nello sfornare assist. Diabolico nell’usare il corpo (come è successo a Bergamo in occasione del rigore guadagnato contro l’Atalanta) e nell’invitare i compagni allo scambio rapido. Tutto questo si traduce in due parole: dieci milioni (il valore di mercato). A 25 anni Zaccagni è simbolo del rampantismo del Verona voluto da Juric. Vale molto. In proiezione, oggi, più di lui solo il giovane scudiero Matteo Lovato. Ma Zac è già leader. Altri due anni di contratto con il Verona, con scadenza fissata al giugno 2022. Ma è probabile che le parti s’incontrino per ragionare sul futuro già prima di questa stagione. Il Verona - a sentire le richieste di Juric - i pezzi da novanta li deve blindare per tempo. E Zac è uno di questi. IN VETRINA. C’è, però, la storia dell’Inter. Che lo vorrebbe subito. Mettendo sul piatto della bilancia il cartellino di Salcedo. Sussurri meneghini, nulla più. Zac potrebbe restare a Verona a lungo. Certo, se la qualità della prestazione offerta a Bergamo trovasse a lungo conferma, per il ds D’Amico e il presidente Setti potrebbe diventare “dolcemente“ problematico trattenere Zac. Al momento, come detto, solo sussurri. Oltre all’Inter, pure Lazio e Napoli restano alla finestra. L’Hellas, però, dovrà dimistrare nel tempo di avere modificato il suo peso specifico, dimostrando di saper trattenere il giocatore. SOGNO AZZURRO. E poi c’è la Nazionale. Un passaggio rapido e atarassico qualche giorno fa. Quando il ct Mancini lo ha convocato per una tribuna e via. Zaccagni è stato costretto a dare forfait a causa di un risentimento muscolare alla coscia destra. Fastidioso contrattempo che potrebbe, comunque, non precludere il suo viaggio di ritorno in azzurro. La prova di Bergamo lo ha fatto finire di nuovo tra gli “attenzionati“ di Mancini. Il taccuino, sia inteso, è pieno di nomi. Lista lunga, strada complicata per Zac. Ma il suo modo di giocare pare piacere non poco - questo almeno è quanto trapela - al Mancio. Certo, l’Italia per l’Europeo è bella che fatta. Quasi fatta. Prime scelte, pure alternative. Ma la qualità del Zac potrebbe permettergli di salire all’ultimo istante sul treno. Il passato è pieno di esempi. Oggi i rivali potrebbero essere Berardi, Castrovilli, Bernardeschi. Inutile parlare di Insigne, che appare intoccabile. Ma tutto si deciderà a maggio. CARTE VINCENTI. E Zac ha in mano carte che potrebbero risultare vincenti. Il suo modo di giocare potrebbe permettergli di diventare pedina multi tasking per Mancini. Ottimo difensore di prima linea in fase di non possesso. Abile incursore in ripartenza, nei duelli individuali e nei giochi a due sulla trequarti. Maturo per il Verona. E questo lo sappiamo da tempo. Un pezzo a sorpresa per la Nazionale di Mancini. •

Simone Antolini

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