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Lontano da casa

Verona, non distrarti: Udinese in fiducia ma si può fermare

Montipò e compagni cercano conferme dopo la vittoria sul Lecce
L'Hellas non ha scelta e vorrebbe esultare un'altra volta come con il Lecce
L'Hellas non ha scelta e vorrebbe esultare un'altra volta come con il Lecce
L'Hellas non ha scelta e vorrebbe esultare un'altra volta come con il Lecce
L'Hellas non ha scelta e vorrebbe esultare un'altra volta come con il Lecce

Sarebbe bello che il Verona segnasse cinque reti, come accadde nel 1985 o più semplicemente come ha fatto ieri a San Siro il Sassuolo. Già perchè, se i risultati del sabato avevano messo di buon umore i gialloblù - ko di Spezia, Lecce e Samp - quelli della domenica certo non hanno aiutato lo spirito. Chi ama il calcio ha vissuto decenni a sospingere quella matricola schiacciata da Inter e Milan nei paraggi, che non riusciva mai a centrare la Serie A. È bastato un portafoglio senile e soprattutto molto gonfio, a far sì che il Monza non solo giungesse in alto ma battesse pure la Juve a domicilio.

A proposito, dopo il Covid e il mondiale col turbante o conturbante, ci mancavano le plusvalenze a rendere tutto fuorchè equo, l'ex campionato più bello del mondo. Mai che il Verona trovi un Milan, in formato Mapei oppure una Juve così vicina ai bianconeri del Borgorosso Football Club. La verità però, appare un'altra. E cioè che con ottimi giocatori, di questi tempi, riescono pure le imprese impossibili.

 

 

Quale Verona?

Non dovrebbe poi aver inciso molto la partenza di Ilic. Si ricordano sulle dita di una mano, le sue prestazioni di rilievo in questa stagione. L'importante è che non abbia un contraccolpo su chi della Vecchia Guardia, aveva idee diverse da gennaio per il proprio futuro. I tre fiamminghi o dei Paesi limitrofi sbarcati a Peschiera, sono tutti da testare, mentre il giocatore vero, quel Duda con caratura internazionale, si è unito alla carovana gialloblù in corsa e dovrebbe essere in panchina a Udine. Sogliano si aspetta molto da lui.

La squadra ora un'anima ce l'ha. Bisogna però avere una metà campo all'altezza della situazione, dopo che le corsie esterne sembrano aver trovato maggior rendimento rispetto al recente passato. Duda metronomo in mezzo con grande dinamismo dovrebbe costituire insieme a Tameze una coppia molto forte. Dietro loro il giovane rampante Sulemana e, sottovoce, consiglieremo pure Terracciano che nell'Under e nelle giovanili gialloblù ha già ricoperto quel ruolo. In attesa che Veloso possa tornare disponibile.

 

Viva il punto

I risultati della domenica hanno fatto sobbalzare sulla poltrona. Tra un blocco di Dazn, una «zeppola» della cronista siliconata ed un mare di ovvietà in salsa condita con aggettivi roboanti come: «straordinario», «unico», e i vari «mamma mia cos'ha fatto», l'unica cosa a cui deve pensare l'Hellas è la solidità mentale e fisica. Tra l'andare dalle parti di Silvestri in maniera scriteriata e subire l'Udinese, è meglio preferire il caro vecchio zero a zero. Non guardare al passato ma nemmeno aver così timore di un futuro, che racconta come quella di questa sera sia la prima giornata di ritorno.

Uscire con in caro e vecchio punticino da Udine, significherebbe tornare al Bentegodi contro la Lazio con una bella botta di autostima. Una squadra, quella di Sarri, in grado di demolire chiunque ma pure di perdere contro il primo che passa.

 

Lasagna day?

Sono molti i giocatori famosi e carneadi, che si sono rivelati facendo gol all'Inter. Kevin Lasagna ci riuscì con il piccolo Carpi. I Pozzo lo presero. L'aria di Udine potrebbe risvegliare il caro vecchio Kevin. So che sembra una boutade, ma realmente l'uomo voluto da Juric segnò 14 reti in una stagione e finì pure in nazionale. Aveva la maglia bianconera ma questa sera potrebbe regalarci una perla. La formazione? La stessa col Lecce a parte Sulemana per Ilic e Magnani per Dawidowicz.

Gianluca Tavellin

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