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Verso Verona-Monza

Verona, è già l'ora del gigante? Djuric parte dalla panchina ma...

Milan Djuric dopo un gol
Milan Djuric dopo un gol
Milan Djuric dopo un gol
Milan Djuric dopo un gol

«Gigante, pensaci tu...». Chi è cresciuto con Carosello sorriderà ma chi invece vive ogni minuto della propria esistenza col pensiero al Verona, sa di che cosa stiamo parlando. Il gigante in questione non è quello griffato Ferrero ma Milan Djuric che dovrà esorcizzare per i propri compagni quel diavolo di Gianluca Caprari, anzi il Condor del medesimo spot pure della Nutella. Una spalmata di ottimismo infatti arriva da Peschiera.

 

Djuric c'è

Il ragazzone bosniaco cresciuto con la piada pesarese, dicono che sia più salata di quella strettamente romagnola da riviera, corre. Si avete sentito bene. L’unica opportunità offensiva degna di tal nome, come ci ha suggerito Nico Penzo ieri, sta bene. Il recupero pieno è previsto per Genova ma siete così sicuri che Zaffaroni non lo porterà in panchina? Noi, no. Ha segnato solo un gol, vero. Ma da quando lui è fuori i gialloblù hanno realizzato la miseria di appena due reti. Quel gol è stato l’inizio della piccola cavalcata, che ha consentito all’Hellas di essere ancora vivo e di mettere paura allo Spezia.

Talismano Djuric? E perchè no. Anche se andasse in panchina sarebbe un punto di riferimento con i compagni. I suoi 198 centimetri hanno conquistato tutti. Di testa è forse l’attaccante più forte della categoria, almeno nel far giocare la squadra. Certo fosse pure mobile avrebbe da tempo sostituito Ibra al Milan. Comunque Milan c’è, sta bene. Questa dev’essere una notizia cavalcata non sono dall’ambiente ma dagli stessi giocatori.

 

Braaf e Kallon

Sono di fatto le alternative a Ngonge. Il belga è arrivato ed ha strappato subito. Giocate, gol e altro. In tutto ciò ha giocato un ruolo fondamentale l’adrenalina ma prima dell’infortunio qualcosa Cyril aveva perso dello smalto iniziale. Braaf è leggerino ma le sue accelerate possono essere utili alla causa gialloblù, mentre per Yayah la paura è che entri nel vortice nel quale è già caduto da un pezzo Lasagna. Dopo gli errori del Picco, l’ex del Genoa potrebbe avere dei contraccolpi.Insomma in attesa del ritorno di Djuric e dello stesso Ngonge, qualcun altro potrebbe diventare indispensabile.

 

Il ballo di Simone

Perdonateci ma siamo ancorati ad un passato bello e fatto di tecnica. Ecco perchè, prima di buttare in aria le mani ed arrendersi, come cantavano negli Anni Sessanta «I Notturni», pensiamo che Simone Verdi meritri una chance. Col Monza serve tecnica e coraggio, magari un po’ meno intensità. Ed allora ecco che il fantasista che lo scorso gennaio ha dato vita ad un ballo tra Verona e Salernitana, merita una chance dall’inizio. Destro, sinistro, lancio e tiro. E poi dribbling. Se indovina la giornata giusta, son dolori per gli avversari. Perchè non rischiarlo? Col Monza serve una prova di grande coraggio, visto la quadratura della formazione di Palladino. IN fin dei conti lui e Djuric l’anno scorso salvarono la Salernitana. Perchè visto pure l’indisponibilità di Ngonge non farlo domani?

 

La gara dell'andata

Vi fu un Verona in difficoltà, in dieci prima della mezz'ora per l'espulsione di Magnani dopo un fallo da ultimo uomo su Dany Mota. Lì il Var fu severo perchè ai più l’espulsione del difensore gialloblù fu esagerata. Le reti brianzole di Carlos Augusto e nel finale di Colpani, furono pure figlie dell’inferiorità numerica. Nel primo tempo fuori andò per infortunio Faraoni. Fu una perdita di rilievo che ha tolto di mezzo per parecchie settimane l’esterno gialloblù.
Marco Zaffaroni ha giocato 130 partite con la maglia del Monza e dei brianzoli ne è stato pure l’allenatore tra il 2016 e il 2018, vincendo un campionato di serie D. Non sarà un incontro come un altro ma l’imperturbabile allenatore avrà altro a cui pensare.

Gianluca Tavellin

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