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Un sogno chiamato Hellas. L’Europa? Servono 65 punti

Antonin Barak, dolce sorpresa di stagioneIvan Juric, guida carismatica del Verona FOTOEXPRESS
Antonin Barak, dolce sorpresa di stagioneIvan Juric, guida carismatica del Verona FOTOEXPRESS
Antonin Barak, dolce sorpresa di stagioneIvan Juric, guida carismatica del Verona FOTOEXPRESS
Antonin Barak, dolce sorpresa di stagioneIvan Juric, guida carismatica del Verona FOTOEXPRESS

Uno spiraglio. Una timida apertura. «Nella mia testa ci voglio provare. Arrivare ottavi o tredicesimi conta ma conterebbe di più fare qualcosa di speciale. Vediamo». Ivan Juric è uomo in missione. Alla ricerca di un capolavoro ancora da decifrare. Il sogno Europa ha contorni sfumati. Una tentazione e poco altro. Intanto vanno chiariti gli aspetti pratici. Quante squadre italiane accederanno alle competizioni europee della prossima stagione? Le prime quattro classificate del campionato di Serie A si qualificheranno direttamente al tabellone della Champions League, la quinta classificata e la vincitrice della Coppa Italia si guadagneranno l'accesso all'Europa League mentre il sesto posto varrà il biglietto per la neonata terza manifestazione Europea, la Uefa Conference League. Qualora però la vincitrice della Coppa Italia rientrasse tra le prime sei del campionato, in Conference League ci andrebbe la settima classificata. Uno scenario al momento molto probabile, con una finale di Coppa tra due big come Juventus ed Atalanta. Il Verona oggi è ottavo ed in scia. Il settimo posto è una meta raggiungibile? I NUMERI. In questo momento il distacco in graduatoria non è dei più semplici da ricucire. L’Hellas è lontano cinque punti dalla settima piazza occupata dalla Lazio, che dovrà anche recuperare la gara contro il Torino non disputata mercoledì scorso. L'analisi non può prescindere dai numeri. Prendiamo come riferimento le ultime dieci stagioni. Quanti punti hanno totalizzato le squadre classificatesi al settimo posto? La quota più bassa è stata toccata da Roma e Sampdoria con 56 punti nei tornei 2011-2012 e 2014-2015. La soglia più alta invece è rappresentata dal Torino con la ragguardevole vetta di 63 appena due campionati fa. La media dell'ultimo decennio è di 59,2 punti, che si alza a 60,8 considerando solo il quinquennio appena andato in archivio. Occhio però alla stagione in corso. In questo momento la Lazio viaggia con almeno cinque punti di vantaggio rispetto al settimo posto dell'anno di grazia 2018-2019. La soglia rischia di alzarsi ulteriormente. Una proiezione negativa per il Verona. Mantenendo questa andatura, la settima classificata concluderebbe con un bottino di 65 punti. L’Hellas nelle prossime tredici giornate dovrebbe correre alla media di 2 punti a partita. Un'asticella parecchio alta. MARZO DECISIVO. La base di partenza sono i trentotto punti attuali, su cui fino al 15 marzo penderà anche la spada di Damocle del caso Diawara. Juric sta già scrutando il futuro. I prossimi tre impegni prima della sosta per le Nazionali definiranno in maniera concreta i contorni del sogno europeo. Il Verona dovrà tenere gli occhi ben aperti. Al Bentegodi arriveranno due corazzate come Milan ed Atalanta. In mezzo anche il confronto in trasferta con il Sassuolo di Roberto De Zerbi appena scavalcato in classifica. Un mese determinante. Praticamente da dentro o fuori per cullare l’ambizione Europa. I margini di errore sono ridotti come non mai. Un filotto negativo farebbe scivolare l’Hellas troppo in basso per poi ipotizzare una risalita. Una striscia positiva invece lancerebbe un messaggio inequivocabile all'intera Serie A. Il club scaligero è ad un bivio. Marzo è il mese della verità. L'avvio è stato entusiasmante. A Benevento il dominio non è stato mai in discussione. Ora bisognerà provarci anche con squadre di caratura superiore. L'unica vera via per inserirsi in una lotta all’apparenza chiusa e con favorite d’obbligo per prestigio e blasone. Ma già così l’Hellas ha dimostrato di essere speciale. •

Alessio Faccincani

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