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GIORNI DI FESTA

Tutti vorrebbero il Verona? Setti pensa ai suoi giovani

Il Verona guarda avanti e il futuro può essere solo roseo. E quando nel calcio le cose vanno per il verso giusto o sbagliato, escono sempre le voci. Perché Maurizio Setti dovrebbe vendere proprio ora? Il club è in piena salute, la squadra da anni è nella parte sinistra della classifica e a giugno arriveranno altri 36 milioni di euro netti, solo dai diritti televisivi. Metteteci due cessioni, magari Barak e Casale, per un totale di altri 30/35 milioni, stando bassi e il gioco è fatto. Con un organico competitivo, non bisogna dimenticare che l’obiettivo resterà la salvezza, Setti resterà ancora padrone del vapore. Altrochè 120 milioni, come si legge di qui e di là. L’imprenditore emiliano ne potrebbe chiedere, a questo punto, almeno 200.

 

«Coppolone» In questi giorni è giunto un altro rinnovo in casa gialloblù. Diego Coppola, appena diciannovenne, si è legato all’ Hellas sino al 2027. «Sono felicissimo: indossare questa maglia e giocare nel Verona» ci ha raccontato in una breve telefonata, «di cui sono da sempre tifoso. Ora però arriva il difficile. Ne sono consapevole». E bravo il ragazzo di Pescantina, che vuole seguire le orme di giocatori come Kumbulla e Casale, tanto per restare in tema di difensori. Serio e con quell’aplomb che in minima parte, questione d’età, ricorda la serenità in campo di Antonin Barak. «Devo ancora crescere tantissimo, su tutto» prosegue Coppola, «ma sono pronto a imparare qualcosa di nuovo ogni giorno e a mettere tutto me stesso». E come è prassi in momenti del genere, scatta la domanda tradizionale: c’è una dedica? «A mio padre, mia madre e mio fratello che mi sono sempre stati vicino e che sono anche i miei primi tifosi. Sin da bambino mi hanno sempre seguito. Ovunque. Ringrazio anzitutto il club per la fiducia che mi ha riconosciuto sin da quando ho mosso i primi passi in questo Club. Grazie anche mister Tudor che in questa stagione mi ha dato la possibilità di allenarmi con un gruppo fantastico e di debuttare in Serie A».

 

Beata gioventù ma quanti i baby che in questi tre anni l’Hellas ha lanciato. Molti sono passati ma tanti sono rimasti mettendo piede in serie A, per poi magari essere ceduti con plusvalenze importanti. In principio fu Zac Giunto dal Bellaria da «Allievo», Mattia Zaccagni si impose subito. Poche le sue gare nelle giovanili e, dopo il prestito al Venezia in serie C, eccolo titolare fisso del Verona. Il giovane Marash Kumbulla, 25 reti e un gol nella massima serie in gialloblù, iniziò nel Castelnuovosandrà, quando presidente dell’Hellas, era Giovanni Martinelli. Il passaggio ai giovanissimi del Verona fu immediato. Edy Reja, che allenò l’Hellas in B nel 1992/’93, da Ct dell’Albania lo fece esordire subito in nazionale, per evitare che venisse naturalizzato dall’Italia. Con Kumbulla, la plusvalenza fu enorme. Altri nomi che giunsero in Prima squadra nel primo anno di Juric, furono quelli di Andrea Danzi, Felippe, Christian Pierobon, Filippo Terracciano, Bogdan Jocic, Abdoulaye Traorè e Lubomir Tupta. Nella stagione 2020/’21, oltre ai «deb» già citati, che si sarebbero poi riproposti, come evidenziato nel grafico, i nomi di rilievo sarebbero stati quelli di Nicolò Casale, Desiny Udogie e Mattia Cancellieri. Altre novità furono Nicola Borghetto, Bruno Amione, Bernardo Calabrese, Ilie Matei, Eugenio Bracelli, Philippe Yeboah e Lorenzo Bertini. Venduto ad una cifra vicina ai quattro milioni di euro Udogie all’Udinese, è chiaro che il top finora è stato Nicolò Casale, che ha fatto tutta la trafila delle giovanili come Diego Coppola. Anche Matteo Cancellieri, titolare nell’Under 21 azzurra rimane un giovane di grande prospettiva, come dimostra il suo gol all’Empoli.

 

In questa stagione molte conferme e tanti nomi nuovi quali: Kaur Kivila, Elia Boseggia, Giacomo Toniolo, Mattia Turra, e Mattia Florio, ovvero tutti ragazzi che gravitano attorno alla Prima squadra. Con la squadra lanciata alla caccia del record dei 54 punti, il riscatto di Simeone in canna, tutti i top player Barak, Casale, Tameze e gli stessi giovani Casale e Cancellieri, Maurizio Setti non pare intenzionato a vendere. A Mantova se lo augurano ma lui rimanda tutto di almeno un anno. La vittoria in tribunale, la nuova fondazione del Verona diretta dalla figlia Elena e altro ancora sono legami forti. E poi che notizia sarebbe: «Gli americani vogliono il Verona?». Chi sono? Cosa offrono e chi rappresentano? In attesa di John Wayne, c’è solo una certezza: il Verona è giovane e sta bene.

Gianluca Tavellin

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