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Verso la sfida con la Viola

Tudor tra la realtà e il futuro: «A Firenze solo per vincere»

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Igor Tudor
Igor Tudor
Igor Tudor
Igor Tudor

Igor Tudor entra in sede, puntuale come al solito. Dà un’ occhiata alla sua gigantografia accanto a quella di mister Osvaldo Bagnoli e si tuffa in conferenza stampa. È la prima volta che parla di una vigilia dopo aver raggiunto l’obiettivo.

 

La vita può ricominciare a quarant’anni anni. Per voi che vita sarà dopo i 40 punti?

È una domanda che non andrebbe nemmeno fatta, dovrebbe essere scontato. Non vedo nemmeno una ragione perché si debba cambiare qualcosa, ora che abbiamo raggiunto quota 40. I giocatori sono prima di tutto sportivi. E lo sport ha un fondamento: voglio fare meglio e voglio vincere.

 

Come sta Barak?

Ha preso una brutta botta sull'anca. Sta migliorando velocemente, ma non so se sarà convocato.

 

La Fiorentina viene da due sconfitte sofferte. È un fattore che inciderà?

Non so come saranno, so che sono forti, stanno facendo un ottimo campionato. È una squadra che può andare ancora più in alto, è vicina alla Champions per come la vedo io. Hanno perso due partite immeritatamente, ma ci concentriamo su di noi. È sempre bello giocare a Firenze, il Franchi è uno stadio bello e difficile. Vediamo che succede.

 

Dalla gara d'andata, quanto sono cambiati loro e quanto siete cambiati voi?

Noi siamo cresciuti, loro hanno perso Vlahovic ma hanno preso altri giocatori. Al Bentegodi facemmo una grande partita, Casale fece benissimo su Vlahovic. Speriamo di ripeterci.

 

Ha voglia di mettere radici a Verona e di crescere con questo club?

Non è bello parlare di me, manca ancora un bel pezzo di stagione. Quando allenavo gli Allievi dell'Hajduk mi divertivo forse più di quanto non abbia fatto in seguito. Uno deve trovare gusto e piacere, io qua sto bene, ho giocatori forti, una squadra costruita bene, un direttore e un presidente fortissimi.

 

Il Verona è da coppe europee?

Non so che dire, devi fare un'analisi completa. A livello di budget non lo siamo, ma per quello che abbiamo dimostrato possiamo giocarcela con tutti. Poi Europa o meno sono questioni che vengono sempre come conseguenza. Siamo stati bravi ad andare oltre le aspettative. È bello avere sul nostro cammino squadre forti, perché saremo belli concentrati, ma il lato negativo è che si raccoglieranno meno punti: abbiamo Inter, Milan, Napoli, Atalanta, Lazio. C'è una logica di questo tipo. Ma, come dico sempre, concentriamoci sulla prestazione.

 

Lasagna è una seconda punta?

Per un periodo l'ho messo sulla trequarti destra al posto di Barak, e là stava crescendo, si stava anche divertendo. Ha bisogno di spazi, è un giocatore forte, ha un tiro e uno strappo pazzesco. Ha un solo problema: i tre là davanti hanno fatto grandi cose. Ma è un lusso avere un giocatore così che parte dalla panchina.

 

Cos'ha visto in Coppola?

Quando noi allenatori valutiamo i giocatori consideriamo sempre la testa, e là vedi tutto. Quando vedi gente superficiale ti fai un'idea, lui è tutto l'opposto. Poi ti confronti anche con gli altri, Simeone mi dice che quando ce l'ha addosso è tosto.

 

Come stanno Veloso, Cancellieri e Praszelik?

Praszelik non c'è. Cancellieri è con la squadra, per Miguel vediamo.

 

Ilic può giocare sulla trequarti, con Hongla in mezzo?

Potrebbe essere, ma in questo momento Tameze e Ilic stanno facendo bene.

 

In questo finale potrà schierare qualche riserva?

No, devono giocare sempre i migliori.

Gianluca Tavellin

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