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Verso il posticipo

Tudor: «Quale Hellas dopo la sosta? Empoli più difficile della Juve»

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Igor Tudor, allenatore dell'Hellas Verona (fotoExpress)
Igor Tudor, allenatore dell'Hellas Verona (fotoExpress)
Igor Tudor, allenatore dell'Hellas Verona (fotoExpress)
Igor Tudor, allenatore dell'Hellas Verona (fotoExpress)

Sosta benedetta o maledetta? Fin dai tempi dei due punti a vittoria, il calcio italico s’interroga sui benefici o i malefici dello stop. Un fatto tipicamente nostrano, visto che gli inglesi, ad esempio, nemmeno oggi dopo una massiccia globalizzazione, danno molto peso alla cosa. Nel bel Paese, dove tutto è dibattito, ansia e polemica, il riproporsi in campo, dopo un intervallo così lungo, fa nascere alcuni interrogativi.

 

Ritmo interrotto

Nel caso dell’Hellas, si può parlare tranquillamente di un ciclo spezzato. Il pareggio di Napoli, Covid per Tudor a parte, aveva portato con sé una dote incredibile di autostima. Gialloblù più forti pure di qualche assenza. Lunedì sera vedremo quale sarà il responso del campo.

 

La grande Serbia

Per chi l’ha amato, indipendentemente dalla retrocessione in B, Dragan Stojkovic ha già portato la sua nazionale al mondiale del Qatar. Un obiettivo non scontato, visto quello che è accaduto all’Italia fresca campione d’Europa. La Serbia ha eliminato Cristiano Ronaldo e il suo Portogallo. «Pixie» l’ha fatto senza l’aiuto, almeno nelle ultime gare, di due giocatori importanti come Darko Lazovic e Ivan Ilic. Quest’ultimo, soprattutto, complice la giovane età ed il ruolo, gode già di parecchi estimatori. Entrambi hanno potuto recuperare dai propri infortuni nella quiete di Peschiera, disturbati, forse, dal rumore delle escavatrici per via di quei due o tre campi in più, che presto il Centro Paradiso metterà a disposizione dei gialloblù.

La squadra ha fatto bene ugualmente, s’intende, ma avere e non avere a disposizione Darko e Ivan cambia di molto lo stato d’ansia del diesse Tony D’Amico e, la possibilità di avere più soluzioni per Igor Tudor.

 

Pericolo azzurro

Sembra impossibile ma è così. A Peschiera, parlare della banda di Andreazzoli, crea qualche turbamento in più rispetto a Napoli o Juve. Un complesso che sta vivendo ancora sull’entusiasmo della promozione ottenuta, tra l’altro, con Dionisi in panchina. Un tecnico, l’attuale del Sassuolo, che avrebbe potuto sedere la scorsa estate sulla panchina gialloblù. Senza dubbio l’undici toscano è la rivelazione del torneo. Ma non è la prima volta che il club di Corsi fa parlare di sé. Nel 2006/’07 conquistò con 54 punti il settimo posto e partecipò alla Coppa Uefa. Tanti i giocatori usciti dal Castellani. Molti gli attaccanti tra cui Di Natale, Montella, Maccarone e Saudati ma anche gente come Di Francesco(padre), Galante e Saponara, Tavano. Lunga la lista anche dei mister da Spalletti che fu pure centrale a lungo dei toscani, per finire a Sarri. Insomma la società è sempre stata solida ed oggi è un avversario temibile sulla strada del Verona. La banda di Andreazzoli di cui fa parte pure l’ex gialloblù Liam Henderson, ha conquistato 12 punti nelle cinque partite disputate in trasferta.L’Empoli è un complesso molto giovane (età media 25,3 anni) ma che sa, ciò che vuole.

 

Gara da vincere

Tudor lo sa bene. Il posticipo è incontro da portare a casa. Innanzitutto per dare continuità all’ottimo lavoro svolto fin qui e per raggiungere già alla tredicesima giornata, la metà dei punti che serviranno per conquistare la salvezza.

Con l’Empoli per Veloso e compagni inizia un torneo nel torneo. Dopo i toscani Samp e Venezia in trasferta con l’intervallo al Bentegodi del Cagliari. Incontri da vivere tutto d’un fiato ma soprattutto da vincere per poter programmare con tutta serenità il futuro.

 

Gennaio alle porte

Matteo Cancellieri ha incontrato il proprio procuratore Federico Pastorello. L’arrivo di Tudor è coinciso con l’esclusione tattica della giovane promessa. Andare a giocare in prestito sembra la soluzione migliore. Diverso il discorso per Kevin Lasagna, sempre assistito dalla P&P. L’esplosione di Simeone e la concorrenza del rinato Kalinic, sono rivali terribili per l’ex Udinese, ancora alla ricerca di un po’ di luce nell’Hellas.

Gianluca Tavellin

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