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Tudor è Special One Battuti Mou e la Roma Hellas fuori dalla crisi

Gioia Ceca  Antonin Barak realizza la rete del pareggio e corre a prendersi l’abbraccio dei tifosi  FOTOEXPRESS
Gioia Ceca Antonin Barak realizza la rete del pareggio e corre a prendersi l’abbraccio dei tifosi FOTOEXPRESS
Gioia Ceca  Antonin Barak realizza la rete del pareggio e corre a prendersi l’abbraccio dei tifosi  FOTOEXPRESS
Gioia Ceca Antonin Barak realizza la rete del pareggio e corre a prendersi l’abbraccio dei tifosi FOTOEXPRESS

Tudor diventa «Special One» e Mourinho incassa la prima sconfitta. Come nel 1986 Verona-Roma regala cinque reti ed emozioni in serie. La vince Igor con Bessa in mezzo e Caprari che cancella il ricordo di Zaccagni. Al netto delle deviazioni almeno tre delle cinque reti sono da favola. I colpi di Pellegrini, Caprari e Faraoni sono da podio L’abito buono Il Bentegodi si mette l’abito della festa per la capolista. Tante le prime volte a cominciare proprio dal portoghese che fa il suo esordio contro l’Hellas. Debutto di Tudor e nelle giornata degli inediti, c’è anche Bessa dall’inizio. Un Verona che si schiera con un 3-4-1 che a volte si trasforma in un 3-4-3. Nel primo quarto d’ora sembra non che non vi siano nove punti di differenza tra gialloblù e giallorossi. Gunter e compagni arrivano prima sul pallone ed imbastiscono azioni a ripetizione. Simeone meriterebbe il gol, mentre Lazovic per egoismo sciupa una nitida occasione da rete. Il Verona di Tudor tiene le distanze e dà l’impressione di appare poter chiudere il tempo in parità. Karsdorp si ricorda di essere uno dei migliori esterni europei e pesca sul primo palo Pellegrini. Il capitano giallorosso s’inventa un gol di tacco da top player. Il resto lo fa il nubifragio, che raffredda anche l’Hellas. Uno-due micidiale L’Hellas si sblocca e lo fa assestando alla Roma due ganci spaventosi. La fascia è quella dei tempi belli: la sinistra. Lazovic filtra per Caprari che centra forte e teso. Rui Patricio salva sulla deviazione di Karsdorp ma nulla puoi sul rimorchio di Barak che esulta come faceva Zigoni (con tutta calma) sotto la curva Sud. Il Verona c’è, la squadra di Mourinho meno. Caprari sfodera un colpo da biliardo che fa impazzire il Bentegodi. Roma rimontata e superata. Vanno raccontate queste reti perchè sanno di liberazione. Hellas in avanti ma i giallorossi sono fortunati perchè Ilic devia oltre Montipò un cross dell’immenso Pellegrini: 2 a 2. Dopo un inizio di secondo tempo così, le due squadre rifiatano. Magnani subentrato a Ceccherini si fa valere in difesa ma i giallorossi sono frastornati dal moto perpetuo di Caprari, Lazovic, Faraoni e Barak. Il ceco caracolla con classe ed i suoi palloni non sono mai banali. L’Hellas gioca e la capolista arranca. Il minuto della nuova esplosione del Bentegodi è il diciassettesimo. Faraoni riceve un pallone prezioso da Simeone al limite dell’area di rigore dopo lo stop di sinistro parte una rasoiata di collo esterno che finisce la sua corsa all’incrocio dei pali. Nuova corsa sotto la curva per il capitano e Roma in ginocchio. Mourinho se li avesse a disposizione metterebbe in campo anche Totti, Bruno Conti e Falcao. Cambia il volto alla sua squadra ma l’Hellas macina gioco e chilometri. Caprari, il migliore dei migliori, ha la palla del 4 a 2 ma Rui Patricio compie un altro grande intervento. Igor si copre Costantemente sotto la pioggia, Tudor, per tutto il match toglie Simeone e inserisce Kalinic. Gli applausi più numerosi vanno a Caprari e Bessa. Al loro posto Hongla e Tameze per rinforzare il centrocampo. Una delle partite più belle viste a Verona negli ultimi tre anni volge al termine, con i giallorossi incapaci di reagire e la squadra di Tudor che ad ogni contrasto vinto, cresce sempre più. Fioccano i cartellini gialli di Maresca ma non importa perchè il Verona non molla un centimetro. A Josè Mourinho mancava solo l’Hellas Verona ed ora l’ha conosciuto. Gli ultimi applausi sono per Giampaolo Pazzini, beniamino di casa, che ha commentato la gara per Dazn, che ha portato pure fortuna.•.

Gianluca Tavellin

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