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Intervista al mister

Tudor: «Col Venezia sarà emozionante. Coppola? Può giocare»

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Igor Tudor
Igor Tudor
Igor Tudor
Igor Tudor

Poche parole, com’è nel suo stile. Secche e ficcanti a trapassare la retorica della comunicazione di parte. «La guerra? L'ho vissuta sulla mia pelle. Il mondo si è messo solo a guardare. Spero finisca prestissimo, perché non può succedere al giorno d'oggi». Nella sua testa, seppur all’epoca adolescente, Tudor ha ancora il conflitto dei Balcani. Non vuole parlarne molto. Ha già detto. Meglio pensare al lavoro e al derby che bussa alle porte del Bentegodi.

L’unica novità potrebbe essere quella dell’esordio dal primo minuto di Coppola in difesa con Faraoni e Ceccherini ai fianchi e l’ingresso di Depaoli. Ma su questo, il mister, è misterioso.

 

Cosa le è rimasto del 4 a 3 a Venezia?

Una partita rara, con due tempi diversi. Una grande rimonta, fatta fuori casa, una cosa che succede una volta ogni dieci anni. Il Venezia stava andando forte, conquistammo tre punti importanti.

 

Coppola può giocare?

Ha buone possibilità. Ci mancano due squalificati in difesa, vediamo chi scegliere: avrà possibilità chi magari ha avuto meno spazio finora.

 

Il Venezia è stata l’unica squadra a travolgervi per un tempo...

È un team fatto bene, con giocatori forti, mi pare abbia anche investito soldi importanti. Sono una formazione insidiosa, tosta: mi aspetto una partita di quel tipo, non sarà facile, noi dovremo essere al 100% per far uscire le nostre qualità.

 

Il Verona è quarto per chilometri medi coperti, il Venezia terzo.

Non so come si misurino questi dati, secondo quelli che ho, la mia squadra corre più di tutte. Ho visto il Genoa, che ha corso tanto e ha ottenuto un punto meritato. Il calcio sta andando in quella direzione, in un paio di anni saranno poche le squadre che non correranno a questi livelli.

 

In caso di vittoria, si raggiungerebbe quota 40...

Sarebbe una bella cosa. C'è già la consapevolezza di avercela fatta, è difficile non fare tre punti in dodici partite. Vorrei che non cambiasse niente, vorrei che andassimo sempre al massimo, senza calcoli o pensieri.

 

È andato oltre le sue aspettative?

Uno non è che immagina o prevede. Vuole fare, e dà il meglio per farlo. Sono bei risultati e belle prestazioni, che ci fanno contenti, me, lo staff, i giocatori e il club. Questo è il lato positivo. Ce n'è anche uno negativo, perché la gente ci fa l'abitudine e rischi di deluderla. Non solo i tifosi, anche noi stessi. Nel calcio non si vive di passato, bisogna sempre andare avanti, altrimenti altri ti sorpassano.

 

Avverte che anche il tifoso abbia alzato l'asticella?

Il tifoso vive di sensazioni e di sogni, questo è normale, lo farei anch'io. A volte magari la realtà non corrisponde ai sogni, bisogna sempre andare sulle prestazioni, perché lì non si sbaglia mai.

 

Ilic sta crescendo?

Veloso tornerà a metà della prossima settimana con la squadra. Ivan ha iniziato forte dopo la sosta natalizia, ha fatto uno step avanti. È un 2001 ed è titolare in Serie A, non penso ce ne siano molti così, in una squadra che se la gioca ogni domenica. Penso che sia sulla strada giusta, non deve accontentarsi e crescere ancora. È tutto lì: non deve essere mai soddisfatto, deve mantenere questa mentalità.

 

Simeone nell'ultimo periodo non ha segnato, come lo sta vedendo?

Ne ha fatto uno domenica scorsa (ride, ndr). Gliene diamo mezzo. I tiri in allenamento entrano a meraviglia. È sempre bello averlo con noi, piuttosto che contro. L'ho visto carico.

 

È infastidito per le critiche ricevute dopo Roma?

Penso che abbiamo fatto una grande gara a Roma, poi i cambi uno li può sbagliare o no. Loro non ci hanno creato nemmeno un'occasione, questa è la cosa importante: hanno segnato su due calci d'angolo. Avremmo strameritato i tre punti, perché abbiamo dominato. La gente magari pensa che sia normale, invece per me è una grandissima cosa. La gente crede che sia normale, banale. Ma non è una cosa scontata.

 

Frabotta ci sarà e Praszelik?

Frabotta sarà in panchina, Praszelik per un po' non sarà con la squadra.

Gianluca Tavellin

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