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L'INTERVISTA

Tameze riscalda l’Hellas: «Sarà Verona aggressivo»

Adrien Tameze
Adrien Tameze
Adrien Tameze
Adrien Tameze

Guerrieri. «Sarà un Verona aggressivo. Diverso dalla scorsa stagione, ma aggressivo». L’Hellas va di corsa nei pensieri più bellicosi di Adrien Tameze, una diga di mediana. A volte mulino, a volte parafulmine. Punto fermo ieri. Una diga per Di Francesco.

 

Tameze, il primo impatto con Di Francesco? «Buono. La mentalità è sempre quella di aggredire la partita, di lottare, di non aspettare».

 

L’obiettivo? «La salvezza è il nostro primo obiettivo. Poi, da ambizioso quale sono, mi piacerebbe rimanere nella parte sinistra della classifica».

 

Il ricordo più significativo legato alla scorsa stagione? «Tanti, tante vittorie, tanti momenti esaltanti. Penso, però, a due partite in particolare: la vittoria dell’Olimpico contro la Lazio. Ho pure segnato. Ma poi, anche vincere a Bergamo contro l’Atalanta è stato momento felice della stagione».

 

La guida del “nuovo“ Verona? «Veloso è un punto fermo, è il nostro capitano, è giocatore di grande esperienza. Lui vale tanto. Ma il concetto da sottolineare è che siamo tutti importanti, siamo in tanti ad essere importanti. L’Hellas ha bisogno di affermarsi attraverso lo sforzo di tutto il gruppo».

 

Le favorite per la vittoria finale? «Ne vedo tre, poi il campionato potrà dire tante cose: Milan, la solita Juve e anche l’Atalanta».

 

Sorprese? «Beh, la stessa Atalanta, che ormai è club di alto livello, potrebbe regalarci qualcosa di grande».

 

La serie A da chi sarà illuminata? «Nomi? Giocatori? Dove mi giro, sbatto addosso a top player. Proprio non saprei sceglierne uno. Il campionato è di altissima qualità. Ad ogni partita trovi un big».

 

Il più forte? «Resta sempre Cristiano Ronaldo. Come dicevo: tanti grandi. Ma Cristiano è il top tra i top».

 

Pallone d’Oro da assegnare: sono state spese buone parole per Jorginho, che ha vinto tutto quest’anno «Jorginho è un ottimo giocatore. Ma io scelgo un suo compagno di squadra: Kantè. Lo darei a lui il premio. Ha avuto un ruolo da protagonista nel Chelsea, vincendo Champions League e SuperCoppa europea».

 

Chi vorrebbe vedere in Italia? Stella tra le stelle? «I soliti, dai: Messi, Neymar, Mbappè. Sono quelli che fanno grande il calcio e che ti fanno divertire».

 

L’Europeo all’Italia l’ha sorpresa? «L’Italia ha avuto il merito di saper cogliere il momento e di andare fino in fondo. Non ha sbagliato nulla. Ma non era la più forte».

 

Secondo lei? «La Francia aveva un impianto di squadra per conquistare la Coppa. Ma, a volte, non basta quello. La vittoria dell’Italia resta meritatissima».

 

Tameze, nel cuore ha il suo Camerun. I miti aiutano a crescere. Milla? Nkono? Oppure... «Oppure Samuel Eto’O. Certo, i miti aiutano. E Samuel è stato un esempio per molti di noi».

Simone Antolini

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