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LA STORIA

Bocchetti e quella vittoria a Cagliari. Il tecnico sostituiva Tudor

In gialloblù arriva nell’estate del 2019, svincolato dallo Spartak
Antonin Barak mette al sicuro il risultato con Bocchetti in panchina
Antonin Barak mette al sicuro il risultato con Bocchetti in panchina
Antonin Barak mette al sicuro il risultato con Bocchetti in panchina
Antonin Barak mette al sicuro il risultato con Bocchetti in panchina

La storia di Bocchetti a Verona comincia nell’estate del 2019 quando, svincolatosi dallo Spartak Mosca, sceglie di firmare per l’Hellas su spinta del suo procuratore, il veronesissimo Andrea D’Amico. Centralone mancino d’esperienza, Salvatore è però nella fase calante della sua carriera e, sotto la guida di Juric, riesce a collezionare cinque presenze tra un infortunio e l’altro. Troppo diversi i ritmi ed i tempi del campionato russo, si disse. Per Bocchetti, che può vantare anche esperienze al Milan, al Genoa, al Rubin Kazan ed anche nelle categorie inferiori italiane oltre che nella Nazionale Under 21 ed in quella Olimpica, il momento di appendere gli scarpini al chiodo arriva l’anno dopo, a Pescara. Da subito inizia la sua nuova vita da allenatore.

 

La guida dell'Under 18

Tony D’Amico e Margiotta gli affidano la guida dell’Under 18 gialloblù. Il gradino giusto da dove iniziare con la gavetta, ma il destino è in agguato. Via Di Francesco, Prima squadra a Tudor che arriva senza staff ed ha bisogo di un vice. Ecco, quindi, che Sasà scala posizioni in un solo giorno diventando il braccio destro del croato. Una stagione esaltante, ad imparare il mestiere in un campionato splendido fatto di tanti record e molte soddisfazioni. Una grande scuola che gli permette di affinare le sue conoscenze tattiche specializzandosi in quel 3-4-2-1 che ha vissuto sulla propria pelle con Juric, prima, e da tecnico con Tudor, poi. A Cagliari, a fine aprile di quest’anno, si siede addirittura in panchina per sostituire il tecnico squalificato. Debutto precocissimo con vittoria all’esordio. 1 a 2 in Sardegna e grandi sorrisi in conferenza stampa con un po’ di imbarazzo per un ruolo così importante arrivato in pochissimo tempo. «Una bella emozione, da mister Tudor sto imparando molto», disse.

Con Corrent a Mantova, tocca a lui guidare la Primavera. Ancora per poco, a quanto pare. Un po’ come accaduto l’anno scorso quando gli era stata affidata l’Under 18. La storia si ripete ma, stavolta, l’affare è ben più serio. In ballo c’è la guida della Prima squadra. Certo, il patentino Uefa A non basta, ma una soluzione la si può trovare.

Davide Cailotto

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